Home C'era una volta Wolfgang Engstfeld, il John Coltrane tedesco

Wolfgang Engstfeld, il John Coltrane tedesco

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Il 9 dicembre 1950 nasce a Düsseldorf, in Germania, il sassofonista Wolfgang Engstfeld.

Dai Jazztrack ai Changes

Dopo gli studi musicali compiuti sia all’università di Musica e Arti dello Spettacolo di Graz in Austria che al conservatorio Robert Schumann a Düsseldorf ottiene la prima importante scrittura con il gruppo Jazztrack. Nel 1978 insieme a Uli Beckerhoff forma i Changes, una formazione dedicata soprattutto a moderne forme di hard bop.

Aperto alle influenze degli altri

Tra le sue esperienze più interessanti spicca quella del Wolfang Engstfeld Quartet e del quartetto con Michel Herr, Palle Danielsson e Leroy Lowe. Definito dalla critica come “il John Coltrane tedesco” in realtà rielabora un proprio stile proprio aprendosi alle esperienze altrui senza pregiudizi. Non a caso all’ascolto c’è chi rileva l’influenza delle esperienze di Rollins, Garbarek e molti altri.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".