Home C'era una volta Wally Cirillo, un grande sperimentatore

Wally Cirillo, un grande sperimentatore

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Il 4 febbraio 1927 a Huntington, New York, nasce il pianista e compositore Wally Cirillo, il cui vero nome è Wallace Joseph Cirillo.

Trans-Season

Wally studia a New York, presso il New York Conservatory F. Modern Music con Vittorio Giannini. In seguito collaborando con John Cage e, tra il 1952 e il 1953, suona con Joe Barone, Bill Harris e Chubby Jackson. Nel 1954 scrive Trans-Season uno dei primi esperimenti jazzistici con una serie dodecafonica. Nel 1955 lavora in uno dei primi workshop di Charlie Mingus, a fianco di Teo Macero e Kenny Clarke. Partecipa in seguito al primo album di Jay Jay Johnson e Kai Winding, alla prima incisione di Johnny Mathis e ha occasione di lavorare con John La Porta. Nel 1961 si trasferisce a Boca Raton, in Florida, e nel 1964 collabora con Phil Napoleon, suonando poi a fianco di Flip Phillips e di Ira Sullivan. Nel 1972 fa parte del gruppo del vibrafonista Terry Gibbs e nel 1973 accompagna la cantante Anita O’Day. L’anno dopo suona con il trombettista Freddie Hubbard.

Uno stimolante sodalizio

Dal 1972 stringe uno stimolante sodalizio artistico con il chitarrista Joe Diorio, con cui lavora fino al 1975. Autore di tre sinfonie e di numerosi lavori per complessi cameristici, Cirillo è uno strumentista molto sottovalutato, un profondo studioso dell’improvvisazione e un autentico, poetico artigiano del proprio strumento. Interessato alla fusione delle pratiche compositive dei modelli accademici europei con le pratiche improvvisative tipiche della musica afroamericana ha una personalità artistica non facile che necessita di partner particolarmente ricettivi come, per esempio, Joe Diorio. Raffinato compositore, eccellente accompagnatore e, soprattutto, improvvisatore maturo, capace di soluzioni sempre adeguate ed efficaci muore il 5 maggio 1977.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".