Home C'era una volta Wallace Bishop, detto “Bish”

Wallace Bishop, detto “Bish”

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Il 17 febbraio 1906 a Chicago, nell’Illinois, nasce il batterista Wallace Bishop, detto anche “Bish” e registrato all’anagrafe con il nome di Wallace Henry Bishop.

Il debutto con i Chicago Defender’s Boys Band

Wallace inizia a suonare la batteria nei primi anni Venti. In quel periodo a Chicago, già capitale del jazz, non è difficile per un giovane musicista trovare un buon lavoro. Così Bishop, dopo aver debuttato con i Chicago Defender’s Boys Band e dopo aver studiato con Jimmy Bertrand, viene scritturato prima in un piccolo cabaret chiamato Hunky-London, e, quindi, suona con l’orchestra di Art Simms al Wisconsin Roof Garden a Milwaukee nel 1926. Con questo gruppo, che comprende tra gli altri Bernie Young e Preston Jackson, registra anche i suoi primi dischi nel giugno del 1926. L’anno successivo suona con i Jazz Wizards di Richard M. Jones e quindi, dopo aver effettuato una tournée con Jelly Roll Morton, nel 1929 suona con i Dixie Rhythm Kings di cui fanno parte Shirley Clay, George Mitchell, Omer Simeon e Cecil Irwin.

I Dixie Rhythm Kings

Con i Dixie Rhythm Kings partecipa a una serie di sedute di incisione pubblicate sotto il nome di Omer Simeon. Proprio durante queste sedute, Bishop conosce Earl Hines, che poco tempo dopo lo chiama a far parte della sua orchestra con la quale resta dal 1931 al 1937. Nell’estate del 1941 si esibisce con il quartetto di Jimmy Noone allo Yes Yes Club di Chicago. Suona poi con Coleman Hawkins, Don Redman, Walter “Foots” Thomas, John Kirby, Sy Oliver e Billy Kyle. Nel mese di settembre del 1949 arriva in Europa con Buck Clayton con il quale dà concerti in diverse nazioni del vecchio continente. Vive poi a lungo in Europa, prima a Parigi, poi in Svizzera e quindi in Olanda. Nei primi anni Sessanta suona a lungo con Milt Buckner. Muore il 2 maggio 1986.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".