Il 30 gennaio 1958 inizia un Festival di Sanremo destinato a lasciare un segno profondo nella canzone italiana. Alla rassegna, che si svolge dal 30 gennaio al 1° febbraio, partecipa un giovane cantante e autore, Domenico Modugno.
Più di una perplessità tra i critici…
La canzone che presenta, Nel blu, dipinto di blu, già nei giorni delle prove suscita più d’una perplessità in critici ed esperti. C’è chi si chiede perché sia stata ammessa e chi ne parla decisamente male. Nella trappola cadono anche i più scafati. Perfino un musicista cresciuto alla scuola del jazz e, in genere, aperto alle innovazioni come il maestro Gorni Kramer la boccia senza pietà. Gli sfugge la portata della composizione, non ne capisce il senso e si lascia andare a commenti non proprio lusinghieri: «Ma che pazzia è questa canzone? Non ha stile, non esiste». Non diversa, per la verità, è l’opinione dei giornalisti presenti, con qualche rara eccezione come quella di Mario Casalbore, un “veterano” della stampa festivaliera che non esita ad andare controcorrente e prendere le parti di Modugno. Il brano merita tutta questa attenzione. È insolito e innovativo a partire dal testo in cui evidenti sono i riferimenti surrealisti, ma anche dal punto di vista musicale non scherza. Nel blu, dipinto di blu, infatti, porta per la prima volta sul palcoscenico di Sanremo varianti ritmiche e compositive nelle quali non è difficile cogliere l’eco delle novità che arrivano d’oltreoceano.
…immediata l’adesione del pubblico
Nonostante il pessimismo e le critiche degli “addetti ai lavori” il pubblico saluta con una vera e propria ovazione l’esibizione di Modugno che rompendo la tradizione dei cantanti composti e immobili, sul ritornello, allarga le braccia come se volesse levarsi in volo. Il pubblico che affolla il salone delle feste del Casinò di Sanremo si fa trascinare dall’entusiasmo e non sono pochi gli spettatori che si alzano in piedi sventolando i fazzoletti e accompagnandolo in coro. La diretta televisiva fa il resto. La carica emotiva del brano arriva ovunque e tutta l’Italia resta soggiogata dalla personalità di Modugno e dalla forza trascinante della sua canzone. Nei giorni successivi il ritornello “Volare, oh, oh….” diventa quasi il nuovo inno nazionale. Il successo di Nel blu, dipinto di blu sarà clamoroso e non resterà rinchiuso nei confini italiani. La canzone, in varie versioni, farà il giro del mondo vende oltre venticinque milioni di dischi. Un record all’epoca superato soltanto da Bianco Natale di Bing Crosby.