Da sempre il significato della viola è legato all’amore, all’amore tra madre e figlia, agli innamorati, a chi non vuole essere dimenticato e regalando una viola chiede di pensarlo. E’ la mitologia a spiegare il significato della viola del pensiero.
Viola del pensiero, un fiore caro ad Ade
Si narra che Ade, dio dell’oltretomba, un giorno s’innamorò di Persefone, dea della terra e dell’agricoltura. Ade decise di sposare Persefone e sebbene Zeus accossentisse, Demetra si oppose al matrimonio. Ade allora rapì la giovane mentre coglieva dei fiori e la portò nel suo regno. Demetra disperata vagò nove giorni e nove notti per cercarla e la terra cadde nella desolazione: le piante morirono e la carestia devastò il territorio, finché Zeus mandò Ermes, il messaggero degli dei, a riportare Persefone da sua madre. Zeus convinse Ade ad un accordo: Persefone avrebbe passato quattro mesi agli Inferi e il resto dell’anno, tra la primavera e l’autunno, sarebbe stata con sua madre. Demetra, placata, ritornò sul Monte Olimpo e la terra fu di nuovo fertile e feconda. Quando all’inizio della primavera Persefone tornò per la prima volta tra i vivi, la terra l’accolse creando per lei dei nuovi fiorellini festosi, delicati e vellutati come i suoi occhi, dei veri “pensieri d’amore” e inventò le “viole del pensiero”. Da allora esse ritornano puntuali ogni anno, a primavera, per festeggiare Persefone, la dea che rappresentava la rinascita della natura in primavera, che ritorna sulla terra.
Viola del pensiero, secondo i francesi nei petali si vede il volto della persona amata
Un’altra leggenda narra la nascita mitologica della viola mammola, creata da Zeus per nutrire la sua amata da lui stesso trasformata in giovenca. Secondo le leggende francesi dentro i petali delle viole del pensiero è possibile scorgere il volto della persona amata.
Si tratta di un fiore che vede le sue origini in Etiopia, nell’ America del Sud, E che lo vede autoctono in Nuova Zelanda ed in Australia. Insomma, nell’altro esmisfero. Alcuni pensano che la viola del pensiero sia originaria delle zona arabe, dato che storicamente era diffuso in quelle lande un fiore molto profumato dal nome “Kheyry”. Nel nostro paese sono spontanee nella maggior parte dei boschi e dei monti. Essa veniva spesso utilizzata dagli antichi romani e dagli arabi come aggiunta alle bevande per renderle profumate e più gradevoli. Ai giorni nostri viene ancora utilizzata per particolari creazioni enogastronomiche e per estrarne oli essenziali e fragranze.
Viola del pensiero, specie e proprietà
Il nome scientifico della Viola del pensiero e Viola tricolor appartiene alla famiglia delle violace ae.Una pianticella dotata di radice fusiforme Le foglie sono di forma ovata o lanceolata e sono grandi.I fiori sono di colore giallo bianco violetto e sono grandi a volte sono già li ho riletti sfumati oppure di colori misti. La fioritura avviene dalla primavera all’estate fino all’inizio dell’autunno e la pianta può raggiungere i 40 cm di altezza. Spesso è coltivata a scopo ornamentale nei giardini. Si possono usare i fiori la parte era delle piante conta l’inizio della fioritura si fa essiccare rapidamente in un luogo ombroso e Ben areato.
Bisogna prestare attenzione soprattutto chi ha pelle sensibile; Infatti preparati possono causare dermatosi allergiche. La pianta fresca è proibita a bimbi piccoli.
I CONSIGLI DEL FARMACISTA
In cosmesi l’infuso di Viola del pensiero combatte la foruncolosi e l’acne.
Circa 30 grammi di droga si lasciano riposare per una decina di minuti in un litro d’acqua bollente filtrato è consumato per 15 giorni due tazze al giorno. La Viola del pensiero può essere utilizzata in cosmesi per bagni cicatrizzanti alle mani.
In questo caso si lasciano in infusione per un’ora 10 grammi di droga essiccata in un litro d’acqua bollente, quindi si immergono le mani ferite per 5 minuti.
Le proprietà di questo bellissimo fiore sono diverse conosciuti dai secoli. Ha proprietà depurative, espettoranti, diaforetico, emollienti e diuretiche.
Per uso esterno viene utilizzata come antinfiammatorio per i denti.
In particolare si usa la pianta per le proprietà depurative che la rendono utile nel combattere gli eczemi, la febbre eruttiva, l’orticaria e le dermatiti cutanee in generale.
La Viola del pensiero è utile anche nelle affezioni delle vie respiratorie verso le quali essa dimostra proprietà espettoranti e depurative.
Utilizza l’infuso preparato lasciando riposare un cucchiaino di droga in 250 millilitri d’acqua bollente per una decina di minuti. Dopodiché si può filtrare e si può consumare in due tazze al giorno addolcite con un cucchiaino di miele.
Per favorire la cicatrizzazione delle piaghe si utilizzano le foglie fresche schiacciate in un mortaio applicate con loro succo sulla parte malata per mezzo di garze.Per l’orticaria mettete in infusione 10 minuti 50 grammi di fiori in un litro d’acqua bollente, filtrate e da bere in tre tazze al giorno.
Curiosità
La Viola del pensiero Era un fiore molto amato da Napoleone Forse perché Josephine Beauharnais, la prima moglie, gliene donò un mazzetto durante il loro primo appuntamento.
LE ERBE IN CUCINA
Le violette candite
Ingredienti: una tazza di violette possibilmente appena sbocciate, acqua q.b., zucchero non raffinato q.b.
Preparazione: Lavare le violette con il gambo e asciugare. Mettere lo zucchero in una casseruola con alcuni cucchiai d’acqua, mescolando a fuoco dolce. Nel frattempo preparare dei fogli di carta oleata. Quando lo zucchero ha raggiunto la temperatura di 200 gradi, senza farlo caramellare, tuffare le violette nello zucchero fuso tenendole per il gambo ,rigirarle bene e poi depositale sulla carta oleata. Lasciare raffreddare e asciugare completamente, tagliare i gambi e servire, per esempio con un buon tè al gelsomino.
Buon appetito!