Vincenzo Onorato: “La vela? E’ tutto: vita, amore, gioia, ma anche scuola, scoperta, formazione. Come dite voi è vivere Green”. Presidente di Mascalzone Latino, Vincenzo Onorato, “marinaio” d’eccellenza, a capo del team che ha guidato lungo il golfo di Trieste la bella La Poste, con a bordo gli otto ragazzi down, per la sfida più attesa a Trieste, la Barcolana.
“Quando poi – aggiunge – si ha il piacere di avere un team come quello che ha sfidato le oltre milletrecento barche dell’ultima Barcolana ci si sente onorati e …commossi”. Sì, Vincenzo Onorato si commuove mentre parla. Una commozione che ha toccato un po’ tutti i presenti all’ultima conferenza stampa prima che La Poste lasciasse gli ormeggi per gli ultimi allenamenti. I ragazzi down, fiore all’occhiello dell’equipaggio di La Poste, che hanno realizzato il loro sogno di veleggiare dopo mesi di allenamenti all’Elba – grazie anche alla caparbietà e alla determinazione della nostra collaboratrice Emilia Ricasoli che di questa esperienza riuscirà a farne un documentario – hanno davvero offerto emozioni uniche. E gioie ancora più rare per chi ha avuto modo di ascoltarli quando ad uno ad uno si sono raccontati mostrando tutta la gioia, l’allegria, la spensieratezza di chi, come dice Benedetta, la ragazza al timone di La Poste, si sente “che comunque vada ha già vinto”.
Vincenzo come hai vissuto questa esperienza?
E’ stato tutto davvero sorprendente. Il mare ti offre sempre, ogni giorno, esperienze straordinarie: ma questa è stata più “vera” delle altre. In mare è sempre tutto chiaro, lineare, definito. Con questi ragazzi a bordo, è come se, improvvisamente, si fossero disegnate nuove geometrie. Non posso non dire che ci hanno davvero insegnato tanto e a tutti noi.
Dunque la Vela anche come scuola di vita?
Non può che essere così. E proprio quest’ultima esperienza con La Poste lo dimostra. Nel mio piccolo ho sempre pensato che la Vela dovesse essere uno sport non d’elite ma alla portata di tutti. Proprio come accade a Trieste con la Barcolana dove si vedono tutti, ma proprio tutti, ormeggiare, gareggiare anche con il proprio piccolo scafo. Purtroppo, io per primo me ne rendo conto, non è così nel resto d’Italia dove la Vela è considerata un po’ ovunque uno sport d’elite, eppure chi va in barca sa bene quanto proprio questo sport possa davvero tanto insegnare e quanto, proprio per questo, dovrebbe essere promosso come sport per tutti.
E cosa può insegnare?
Innanzitutto l’amore per la natura, ovviamente. Il rispetto, mi verrebbe da dire, per tutte le creature e le cose della terra. Essere “green” come dite voi. E’ questo che insegna la Vela. Ma è anche, vorrei aggiungere, uno sport che forma a livello di relazioni umane.
Il segreto è sempre, come hai avuto modo di dire anche tu, nell’equipaggio?
Il segreto è sempre nell’equipaggio, ma proprio questa caratteristica fa capire quanto, prendendo come metafora proprio quel che accade in barca, sia importante l’individuo che forma la collettività. E quanto si può comprendere come la collettività senza l’azione del singolo non porti a nessun risultato. Se non è formazione, educazione e lezione di vita questa, cos’altro lo può essere?