E’ da poco uscito in libreria “Viaggi Naturali di Andrea Ferraretto”, il libro di carta che lancia la sfida ai libri digitali interattivi, con più livelli di lettura e interazione. Un libro per riscoprire la giusta lentezza per vivere e valorizzare i territori e la salvaguardia dell’ambiente.
“Viaggi Naturali”, il libro di carta che sfida il web
Trentacinque storie per trentacinque luoghi raccontati da Ferraretto che hanno come protagonisti i guardaparco, i contadini, i vignaioli.
Nell’intervista di Dailygreen, Massimo Paradiso ci spiega come improvvisa un racconto parallelo sui bordi delle pagine del libro, un secondo piano di lettura che si somma a quello delle illustrazioni di Mario Coccioletti.
E poi pop-up con info, interviste e note che danno vita a una struttura “multimediale”, con più livelli di lettura e interazione. Un libro per riscoprire la giusta lentezza per vivere e valorizzare i territori e la salvaguardia dell’ambiente.
- Massimo, raccontaci come nasce questo particolare progetto.
L’idea è di Mario Suglia, fondatore e CEO di Nomos Value Research, che per l’occasione è tornato a vestire i panni dell’editore con Depackaging Edition. Un’idea per valorizzare il grande e sensibile lavoro portato avanti da un po’ di tempo da Andrea Ferraretto, economista ambientale, blogger e scrittore, che scrive da anni per La Stampa Tuttogreen dei bellissimi reportage sui nostri territori. Ma sicuramente lui saprà raccontarvi meglio di me quello che la sua penna tratteggia sul nostro ambiente.
L’idea di Mario era quella di creare un libro “digitale” di carta. Un testo con le stesse caratteristiche interattive del digitale. Infatti ci sono più piani di lettura: gli articoli di Andrea, il mio racconto, interventi importanti di persone del calibro di Fulco Pratesi, le illustrazioni di Mario Coccioletti, una sapiente e complessa impaginazione di Martina Tariciotti; e in più uno stimolo affinché anche il lettore prenda la penna per appuntare note e curiosità ai lati delle pagine. Quindi, direi che è un vero e proprio dialogo con il lettore.
- E tu hai partecipato in veste di narratore, con un racconto parallelo, che scorre ai lati delle pagine…
Mi è stato chiesto di partecipare con un racconto che in qualche modo agganciasse gli articoli e con questi si muovesse, per dare uno sguardo altro ai territori descritti. Una chiave di lettura in più. Ho pensato di orientarmi su una narrazione poco strutturata: di fatto è improvvisata e senza un editing editoriale. Lavora quindi sul momento, per dare risalto al reportage di Andrea che invece ha un ampio e lento respiro, capace di far rivivere i luoghi da lui visitati.
La storia è in parte romantica, con una lei straniera e un lui connazionale, per dare entrambi gli sguardi sul nostro Paese. Il romanticismo si innesta sui ritmi serrati di un qualcosa a metà tra giallo e thriller. I due si perderanno in una fuga vertiginosa per tutti i territori evocati da Andrea, che coprono tutta l’Italia. Questa è stata la parte per me più difficile: spostare i due protagonisti insieme ai brani di Andrea. Fortunatamente le conversazioni con Andrea e Mario mi hanno facilitato non poco il compito.
Andrea Ferraretto racconta i suoi “viaggi Naturali”
A questo punto allora parliamo del libro con Andrea Ferraretto e di come nasce la collaborazione tra lui e Massimo .
Quando, con Mario Suglia, abbiamo iniziato a pensare a questo libro, fin da subito abbiamo deciso di coinvolgere qualcuno che lavorasse con i social media e che ne conoscesse approfonditamente i linguaggi. Da qui la conoscenza con Massimo, che già collaborava con la Nomos Value Research per altri progetti, e il suo coinvolgimento. Massimo infatti è un social media specialist di professione e un copywriter, oltre che personal editor di Fabio Stassi (autore della casa editrice Sellerio). Un connubio perfetto, quello tra me e Massimo, da cui è scaturito un libro che si avvicina al mondo digitale restando però ancorato al profumo della carta e al tratto della matita.
- Che cos’è per te il “viaggio naturale”?
Viaggiare è un modo per entrare in contatto con i luoghi e con la memoria delle comunità locali: significa osservare, assaggiare, respirare, confondersi con la realtà che circonda. Con Viaggi Naturali ho voluto raccontare la passione per conoscere i luoghi, ascoltando ciò che solo chi vive in questi posti può raccontarti. Nel libro, spesso, i protagonisti sono contadini, vignaioli, guardaparco e guide naturalistiche perché è con loro che si coglie la differenza, si smette di essere turisti e si diventa viaggiatori: si esplora, toccando con mano la bellezza. Una bellezza da scoprire passo dopo passo, osservando i paesaggi, viaggiando a bordo di treni locali, comprendendo il valore della storia e del lavoro che ha permesso di ammirare e godere di questa ricchezza.Ognuno i questi protagonisti rappresenta un pezzo della storia che, uscendo dal formato della guida di viaggio, si trasforma in racconto, di esperienze e suggestioni, capaci di affascinare e diventarepartecipi di un mondo speciale, dove ritrovare il contatto con l’ambiente naturale e il paesaggio.
- Quale Italia viene raccontata nel libro?
È, soprattutto, l’Italia che ogni giorno, in modo silenzioso, si impegna per proteggere e tramandare luoghi che sono unici, dove la forza è data dal legame con le identità culturali che hanno permesso di creare tutto ciò. L’Italia ha risorse incredibili: la Lunigiana, la Garfagnana, il Salento, la Maremma, il Collio, le Langhe, le Dolomiti, la Versilia, la Sabina, la Tuscia, il Sannio, … sono paesaggi, rurali e storici, attraversati da cammini e con una loro identità culturale e di comunità. Qualcosa che va ben oltre i confini amministrativi e che è in grado di raccontare la storia di territori che hanno attraversato i secoli, mantenendo la loro unicità. Un legame molto stretto con il mondo rurale, con la capacità di prendersi cura del territorio, con un’opera di manutenzione delle risorse ambientali che, anche a una prima occhiata, permette di scorgere le differenze e le unicità. È un’Italia impegnata nel difendere il territorio dall’illegalità e dalla distrazione, dall’incuria e dall’aggressione continua che distrugge la bellezza e gli equilibri degli ambienti naturali. Non è retorica quando, nei percorsi di Viaggi Naturali, cito le esperienze dei vignaioli eroici delle Cinque Terre: i luoghi continuano a essere belli e ne possiamo raccontare perché dietro alla bellezza dei paesaggi c’è il lavoro e la fatica; serve raccontare i luoghi non come presepi incantati ma come il frutto di un impegno che si tramanda di generazione in generazione … .
- Nel libro ci sono diversi “ospiti”, chi sono e soprattutto perché sono presenti?
Con Viaggi Naturali non abbiamo voluto proporre un libro da collocare nello scaffale della libreria: è, viceversa, un modo per ragionare e discutere sul futuro dell’Italia, con l’idea di immaginare un futuro diverso, costruito con l’intelligenza di chi sa riconoscere il valore e investire sul cambiamento. Il dialogo “La serra incantata” tra Francesco Izzo e Andreas Kipar, che conclude il libro è un viaggio nel futuro, per immaginare come rigenerare e ricucire l’ambiente frammentato, dimenticato, inquinato: una sfida che fa immaginare che le pagine del libro siano solo l’inizio di un ragionamento per comprendere, realmente, il valore della bellezza e del rapporto con la natura. La prefazione di Fulco Pratesi è un modo importante per introdurre il libro perché, proprio nel 2016, il WWF Italia compie 50 anni dalla sua fondazione ed è stato naturale chiedere a chi ha contribuito a creare in Italia la cultura della protezione dell’ambiente di aprire il libro.
- Che cos’ha questo libro di diverso dagli altri libri di viaggio?
Viaggi naturali vuol essere un libro itinerante, che racconta i luoghi e torna nei luoghi per incontrare le persone che si riconoscono nelle tappe del percorso: una delle esperienze più belle di questo libro è partecipare agli incontri che si organizzano nei luoghi che, di volta in volta, rappresentano le realtà locali raccontate. Abbiamo fatto presentazioni nei mercati contadini; nelle piccole librerie; sul treno che da Sulmona va in direzione del Molise, arrampicandosi sulla Maiella, la Transiberiana d’Italia; al Upcycle di Milano, il bike cafè che riunisce la comunità dei ciclisti urbani; nelle strutture confiscate alla criminalità organizzata, restituite alla collettività per farne luoghi di incontro e di sviluppo civile. È anche un libro che continua il proprio percorso con i post che escono regolarmente, il sabato, su La Stampa Tuttogreen: un modo per proseguire la ricerca di luoghi da raccontare, camminando ed esplorando parchi, riserve, borghi e città. Abbiamo voluto che fossero i piedi il modo per comunicare con la natura, ogni passo è un dialogo, naturale, con il mondo naturale e con la nostra memoria.