Altre due date per una nuova rassegna dedicata alla sostenibilità nelle voci di quattro autori nazionali e internazionali. Il “Teatro dell’Antropocene”, nato nell’ambito del programma estivo di SUMMERTIME, racconta attraverso l’empatia dell’arte e il rigore della scienza le sfide planetarie del futuro prossimo.
L’Antropocene, l’epoca geologica attuale in cui l’ambiente terrestre viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, è al centro della nuova rassegna teatrale firmata MUSE. In chiusura di SUMMERTIME, il programma estivo che sta animando il giardino del MUSE a suon di concerti, approfondimenti scientifici e documentari, il Museo delle Scienze di Trento dedica quattro martedì al tema sostenibilità grazie alle voci di altrettanti autori di eccellenza del panorama nazionale e internazionale. Quattro situazioni sceniche, con temi e toni diversi ma accomunati dalla voglia di coinvolgere il pubblico nelle grandi sfide ambientali, che anticipano il filone guida che caratterizzerà la programmazione autunno-inverno 2021 del MUSE: la sostenibilità nell’epoca dell’Antropocene. Un “codice rosso per l’Umanità”, nelle parole del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che emerge dai dati scientifici aggregati in preparazione alla Cop26 di Glasgow. “Questa volta – lancia l’allarme l’ONU – la sfida non è rivolta a una società, a un modo di vivere, a una civiltà, ma a tutto il pianeta Terra che stiamo cambiando in modi che hanno le caratteristiche dell’irreversibilità su scala millenaria”.
Il “Teatro dell’Antropocene” ha preso il via martedì 31 agosto alle 21.30 con “TERRA FELIX”, conferenza-spettacolo dell’antropologo Duccio Canestrini. Lo spettacolo, che intreccia cultura pop a riflessioni inaspettate, si domanda se siamo ancora in tempo per sviluppare un senso del limite e se possiamo ancora sognare un futuro di rapporti armonici tra Homo sapiens e le altre specie, al fine di sventare il rischio di restare “senza mondo”. In questo contesto, l’antropologia culturale fa la sua parte, curiosando tra le cosmogonie degli indios amazzonici, scenari fantascientifici e nuovi movimenti giovanili.
Martedì 7 settembre, alle 21 sempre nel giardino del museo, in scena “MAKING OF EARTHBOUND AL MUSE!” di Marta Cuscunà, Paola Villani, Marco Rogante, Giacomo Raffaelli. La performance, un’anteprima speciale per il MUSE, è il racconto performativo di come nasce uno spettacolo di fantascienza. Un’opera che, ispirandosi ai saggi della filosofa eco-femminista Donna Haraway, immagina futuri possibili in cui la specie umana unisce le forze ad altre specie per salvare il nostro pianeta e prendersene cura di nuovo (e meglio). “Earthbound” è tra progetti sostenuti da i-Portunus, bando europeo a sostegno della mobilità creativa, selezionato tra le oltre 1200 proposte artistiche arrivate da tutta Europa.
Martedì 14 settembre alle 21 sarà la volta di “VAMPIRI. NOTIZIE DALL’ANTROPOCENE” di Maura Pettorruso, con Stefano Pietro Detassis, Christian Renzicchi, Andrea Casna e Chiara Duchi. Lo spettacolo, una co-produzione Compagnia Pequod
Infine, martedì 21 settembre, l’ultimo appuntamento della rassegna: “NON RESTARCI DI GHIACCIO”, di e con Paolo Franceschini e Christian Casarotto. Un testa a testa, scanzonato ma scientificamente ineccepibile, tra Christian Casarotto, glaciologo del MUSE, e Paolo Franceschini, comico prestatosi al ciclismo e alle cause ambientali, sulla crisi climatica in corso. Tra ghiacciai che si sciolgono e temperature che si alzano, c’è chi prova a smontare studi e dati scientifici e chi, nel proprio piccolo, prova ogni giorno a cambiare le cose. C’è ancora tempo per salvare il pianeta? L’importante è iniziare adesso.
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In caso di maltempo l’evento si terrà all’interno del museo con un numero ridotto di partecipanti. Lo spostamento verrà comunicato il giorno stesso dell’evento attraverso i canali online del museo.
Ingresso gratuito, prenotazioni su Ticketlandia (qui il link) e Green Pass obbligatorio.