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Uno studio conferma: il tango crea dipendenza

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E’ stata una ricerca scientifica francese  a studiare una forma di dipendenza del tutto fuori dal comune: lo studio ha infatti coinvolto oltre 1.000 persone appassionate di tango argentino, dimostrando che si può diventare dipendenti da esso.

Il tango argentino crea dipendenza

La ricerca scientifica ha analizzato più di 1000 questionari compilati da ballerini di tango non professionisti, analizzando metodologie DSM-IV, criteri di Goodman e autovalutazione. La prima cosa che è saltata agli occhi è che il fattore tempo, ossia da quanto e per quanto tempo si balla, non è affatto determinante per creare una dipendenza. Il 20% dei ballerini intervistati ha comunque dichiarato sintomi fisici di astinenza e un terzo del totale ha ammesso di venire assalito da tristezza e irrequietezza quando non ballava.

Detto ciò, si può certamente classificare questo tipo di risultato come una dipendenza comportamentale, data la somiglianza tra i sintomi da astinenza che essa provoca e quelli forniti da droghe o comportamenti reiterati, come ad esempio il gioco d’azzardo.

Naturalmente la differenza tra una dipendenza di questo tipo e quella che subentra dall’abuso di droga o altro è assolutamente divergente: gli effetti della pratica ludica e ricreativa del tango sono sempre positivi per la salute fisica ed emotiva dell’uomo.

I ricercatori hanno dunque concluso che, seppure il tango possa generare una forma di dipendenza secondo la definizione di linee guida psichiatriche e i suoi che effetti positivi siano indubbiamente maggiori rispetto a quelli negativi,  ulteriori ricerche sul meccanismo di creazione della dipendenza sono assolutamente necessarie.