Il 12 aprile 1911 a Carezzano, in provincia di Alessandria, nasce il sassofonista e violinista Tullio Mobiglia.

Tutto inizia a Tortona

Tullio Mobiglia inizia lo studio della musica a Tortona in età scolare dedicandosi al violino e verso il 1926 si trasferisce a Genova dove continua gli studi al Liceo Musicale Paganini. Verso la fine degli anni Venti inizia a suonare con Romero Alvaro, Bruno Martelli e altri musicisti liguri della sua generazione ecc. Accetta poi una scrittura sul transatlantico Conte di Savoia che lo porta diverse volte negli Stati Uniti. Considerato uno dei migliori sassofonisti del periodo viene scritturato dall’Orchestra Mirador con cui, nel 1940, si reca a Berlino, ottenendo molto successo, al punto da suonare per un certo periodo anche nella Heinz Wehner Orchestra. Proprio a Berlino nel 1941 dà vita alla sua prima formazione, costituita da altri musicisti italiani, con cui pubblica le prime incisioni a 78 giri. Molto successo riscuote, in particolare, Lieber Sonneschein, un arrangiamento jazz della canzone Pippo non lo sa. Il suo repertorio, per il divieto di suonare musiche americane, è costituito tutto da brani di musicisti europei, e anche da riarrangiamenti di canzoni di musica leggera.

Il trasferimento a Helsinki

Nell’agosto del 1943 Mobiglia torna in Italia e, dopo un anno di inattività, all’inizio del 1945 riforma la sua orchestra con altri musicisti, ottenendo un contratto con la Columbia, con cui incide alcuni 78 giri. Nel 1947 si reca a Ginevra e successivamente in Italia dove rimane diversi anni formando una sua big band per il Casanova di Milano con, tra gli altri, Mario Midana, Giovanni Vallarino, Emilio Bernardi. Negli anni Cinquanta ritorna all’estero e nel 1967 viene chiamato dal Conservatorio di Helsinki. Qui svolge l’incarico di insegnante fino agli anni Ottanta non rinunciando mai a esibirsi. Proprio a Helsinki muore il 24 luglio 1991.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".