Il 12 gennaio 1912 a Savannah, in Georgia, nasce James Osborne Young, destinato a suonare il trombone e a diventare uno dei protagonisti della storia del jazz con il nome di Trummy Young.
L’innovatore del ruolo del trombone
Il suo debutto avviene a Washington con gli Hot Chocolates di Bocker Coleman. Successivamente suona con le formazioni dei fratelli Hardy e di Tommy Miles. Proprio quest’ultimo gli regala il nomignolo di Trummy che lo accompagnerà tutta la vita. La sua prima collaborazione di rilievo risale al 1934, quando entra a far parte dell’orchestra di Earl Hines. Ci resta per tre anni e ppoi si unisce alla big band di Jimmie Lunceford nella quale ha a disposizione larghi spazi per le sue improvvisazioni. Lasciato Lunceford, dopo aver fatto parte dal 1943 al 1944 dell’orchestra di Charlie Barnet, Trummy si mette in proprio per qualche tempo. Si unisce poi al gruppo di Benny Goodman, prima di rimettersi in proprio. Nella prima metà degli anni Quaranta, Trummy Young esercita una profonda influenza su gran parte dei colleghi, affermandosi come il più importante trombonista della generazione che ha assistito alla svolta, in senso moderno, del jazz. Proprio nello stile di Young è possibile riconoscere il punto di raccordo tra la concezione tradizionale del trombone e quella moderna ed assegnare così al musicista di Savannah un ruolo analogo a quello avuto da Roy Eldridge nell’evoluzione della tromba. A testimonianza dell’apertura di Young verso il nuovo jazz vanno ricordate le sue collaborazioni, realizzate tra il 1944 e il 1945, con Dizzy Gillespie.
La fuga alle Hawaii
Nel 1947 Trummy abbandona gli Stati Uniti per trasferirsi nelle Hawaii, dove soggiorna fino al 1952, anno in cui torna in patria per entrare a far parte, in sostituzione di Jack Teagarden, degli All Stars di Louis Armstrong. Con Satchmo collabora per più di undici anni, prendendo parte praticamente a tutti i concerti e le tournée e le sedute di registrazione che in quel periodo hanno avuto Louis come protagonista. Alla metà degli anni Sessanta, si stabilisce nuovamente a Honolulu, ritornando negli Stati Uniti solo saltuariamente, come in occasione di alcuni concerti tenuti da un’orchestra formata da ex della big band di Jimmie Lunceford, o per partecipare ad uno show di Nancy Wilson e per altre iniziative simili. Oltre che trombonista è un cantante dalla voce esile ma suadente, Trummy Young nella sua carriera realizza dei gustosi duetti con Armstrong. Come trombonista ha dato il meglio di sé tra gli anni Trenta e i primi anni Quaranta, pur essendo degno di menzione anche il lavoro svolto durante la sua collaborazione con Armstrong. Muore il 10 settembre 1984 a San Jose.