Quante volte ci si chiede dove buttare le batterie di un dispositivo elettronico? I rifiuti elettrici ed elettronici rappresentano le categorie di rifiuti più prodotti dagli italiani, in particolare dai giovani.
Secondo recenti dati riportati da Ipsos con il report “RAEE e RPA. Livelli di conoscenza, opinioni e comportamenti. Cosa nascondono nei loro cassetti gli Italiani?”, più del 55% degli italiani ha delle pile esauste in casa.
La batteria bottone è una delle tipologie di rifiuti RAEE più comuni, perché presente nella stragrande categoria di dispositivi elettronici in versione rotonda o piatta. Molto spesso ci si sofferma a pensare dove poter smaltire le pile piatte o rotonde, anche a causa di una scarsa informazione nei comuni, che limita il corretto smaltimento di queste componenti. Il report conferma, infatti, che la generazione Z rappresenta la categoria di popolazione meno informata a riguardo.
Emergenza rifiuti RAEE: la situazione in Italia
Lo studio condotto da Ipsos per Erion sulla conoscenza degli italiani riguardo lo smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici è stato svolto su 1.400 cittadini tra i 18 e i 75 anni.
I risultati ottenuti confermano una condizione di estrema emergenza riguardo lo smaltimento di questi rifiuti: in media, ogni cittadino ha all’interno della sua abitazione 9 rifiuti RAEE non smaltiti. Si tratta principalmente di pile bottone e apparecchi elettronici non più in uso o rotti.
Più di un italiano su due asserisce di avere nella propria abitazione batterie piatte, pile rotonde e pile a bottone esauste e disperse all’interno della propria abitazione. Un dato allarmante se si pensa che la motivazione principale di questo abbandono di rifiuti nelle abitazioni è la mancata informazione: il 23% dei cittadini, infatti, dichiara di non essere a conoscenza della procedura di smaltimento di questi rifiuti e per il 15% non è semplice raggiungere un centro di raccolta RAEE.
Allarmanti sono i dati di chi decide di smaltire i rifiuti elettrici ed elettronici a “modo suo”, infatti, 1 cittadino su 6 afferma di aver smaltito i rifiuti RAEE in modo inadatto, ovvero gettandoli nell’ambiente o nell’indifferenziata, pur conoscendo i rischi per l’ambiente.
Come procede la divulgazione delle informazioni sullo smaltimento dei rifiuti RAEE in Italia
I dati riportati dallo studio mostrano che i livelli di conoscenza dell’acronimo RAEE non sono cambiati rispetto al 2021 e solo il 44% degli intervistati ne conosce il significato. La popolazione del Nord risulta essere la più informata assieme alla popolazione del Centro Italia (rispettivamente per il 47% e il 46%), mentre nel Sud e nelle Isole solo il 37% risulta avere le corrette informazioni sullo smaltimento dei rifiuti elettronici.
L’allarme sulla divulgazione delle informazioni riguarda principalmente i giovani tra i 18 e 26 anni, che tendono a raccogliere più RAEE in confronto alle vecchie generazioni. Un divario informativo grave se si pensa che il 70% della generazione Z coinvolta nello studio afferma di tenere almeno una batteria a bottone scarica a casa.
Più del 35% della popolazione italiana vorrebbe veder aumentare il numero di campagne informative a riguardo e i progetti di comunicazione che coinvolgono sia le nuove generazioni che le più vecchie.