Entrano altri tre nuovi siti naturalisti italiani nella Lista delle Riserve di Biosfera dell’Unesco. Sono il Delta del Po, delle Alpi di Ledro e Judiciaria, dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Tre nuovi siti italiani nella lista Unesco
Salgono così a 13 le riserve italiane iscritte all’Unesco. ”E’ la prima volta che l’Italia riesce ad iscrivere tre siti tutti insieme”sostiene il curatore dei dossier, Pier Luigi Petrillo.
Per il governo era presente l’ambasciatrice italiana presso l’Unesco Vincenza Lomonaco. ”In tutti questi tre casi”, precisa Petrillo, “l’Unesco ha evidenziato come sia possibile assicurare lo sviluppo economico di un territorio nel rispetto dell’ambiente e del suo ecosistema, puntando su pratiche agricole tradizionali e su produzioni tipiche come il Parmigiano Reggiano nell’Appennino Tosco-Emiliano”.
Peraltro, osserva il giurista, “sono paesaggi di eccellenza, ognuno con la sua specificità, e il fatto che l’Unesco li abbia riconosciuti tali conferma come l’Italia sia una culla di biodiversità”. Il Programma Mab dell’Unesco è nato nel 1971 per valorizzare delle aree protette dal punto di vista ambientale in cui l’attività umana sia presente.
Queste le new entry dell’Unesco
IL DELTA DEL PO
Si tratta di un territorio tra il Veneto e l’Emilia-Romagna, di circa 140mila ettari, con una popolazione di 120mila abitanti. “Il paesaggio del Delta del Po rappresenta una identità unica e un patrimonio estremamente significativo di biodiversità” si legge nella motivazione data dal Consiglio intergovernativo dell’Unesco.
ALPI DI LEDRO E JUDICIARIA
Sito compreso tra le Dolomiti, il Lgao di Ledro, il Lago di Carera e il Lago di Garda, di circa 47500 ettari, comprendente diversi habitat e culture tradizionale, con una popolazione di circa 15800 abitanti. Qui l’agricoltura è la principale fonte di reddito; specialmente la viticoltura, l’olivicoltura, la coltura di frutta e verdura tradizionale.
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Frontiera climatica euro-mediterranea, il territorio è compreso tra la Regione Toscana e l’Emilia-Romagna: si sviluppa per oltre 223mila ettari e conta 1300 abitanti. L’Unesco evidenzia come questo sito sia unico per aver sviluppato, all’interno di aree protette dal punto di vista ambientale, un turismo enogastronomico basato su prodotti tipici e tradizionali.