Il suo stile? Sostenibile ed “eco-friendly”, è votata alle pratiche amiche dell’ambiente e il “verde” è fra le sue priorità.
È Torre Venere, l’azienda di Castelvenere (Benevento), la cantina più green d’Italia eletta dall’edizione n. 2 del Premio “Impronte d’eccellenza. Tecniche agronomiche sostenibili per una viticoltura di valore” promosso dalle Città del Vino e Cifo, azienda leader nella produzione di prodotti per l’agricoltura, dedicato alle buone pratiche amiche dell’ambiente in vigna e in cantina, e incoronata in Campidoglio dove i primi cittadini d’Italia e d’Europa hanno premiato anche il loro “vino del cuore”: il siciliano “figlio del vento”, dolce e “eroico” Ben Ryé 2010 di Donnafugata “Miglior vino del sindaco” vincitore del Concorso enologico internazionale delle Città del Vino “La Selezione del Sindaco” 2013.
“La “green economy” è la nuova frontiera dello sviluppo sostenibile – spiega Pietro Iadanza, presidente delle Città del Vino – e “Impronte d’Eccellenza” è il contributo concreto in questa direzione delle Città del Vino e di Cifo.
L’adozione di pratiche eco-sostenili “virtuose” per la produzione del vino è per noi un valore aggiunto. Questo premio vuole ribadire il ruolo dell’Associazione a sostegno dello sviluppo dei nostri territori vitivinicoli ed essere uno strumento in più di crescita, sempre seguendo il modello della sinergia fra pubblico e privato, fra azienda e Comune, per noi fattore importante di collaborazione per la tutela e la promozione dei territori e delle produzioni d’eccellenza”. Quindi, la cantina più “green” d’Italia è Torre Venere seguita da Azienda Agricola Goretti Produzione Vini di Perugia con il secondo posto mentre al terzo si classifica Tenuta Gorghi Tondi di Marsala (Trapani), menzione speciale all’azienda Ca’ Lustra Zanovello di Cinto Euganeo (Padova).
Torre Venere è la cantina più green d’Italia
Patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dell’Oiv-Organisation Internazionale de la Vigne e du Vin, “La Selezione del Sindaco” è l’unica rassegna vitivinicola che prevede la partecipazione congiunta dell’azienda che produce il vino e del Comune in cui sono localizzati i vigneti, riservata ai vini Docg, Doc e Igt il cui quantitativo di produzione è compreso tra le 1.000 e le 50.000 bottiglie.
Nell’edizione 2013 – di scena a Castelfranco Veneto e Asolo in Veneto, in collaborazione con Recevin-Rete Europea delle Città del Vino, Comune di Valdobbiadene, Città del Bio, tra le 1.242 etichette in gara da tutta Italia e da molti Paesi europei, sono state assegnate cinque “Gran Medaglia d’Oro”: è stato, il Ben Ryé 2010 ad ottenere il punteggio più alto, ben 94 centesimi, e a guadagnare la prima “Gran Medaglia d’Oro” del concorso, poi, con uno scarto di mezzo centesimo c’è Sogno 2009, il rosso da uve Merlot della Cantina Sant’Andrea di Gabriele Pandolfo (93,5), seguito da un altro vino dolce, il Faè Passito 2008 dell’azienda Bepin De Eto (92,5), poi ancora rosso con l’Amarone della Valpolicella Doc Classico “Vigneti di Jago” della Cantina Valpolicella Negrar (92,2) e dulcis in fundo, il toscano dolce, appunto, Predicatore-Rosso Passito di La Cura (92). Ma sono state tantissime le etichette in concorso e altrettante le medaglie assegnate dalla giuria.
Oltre alla classifica generale, il concorso si è articolato su più fronti, premiando grazie a rassegne specifiche i vini che hanno guadagnato il miglior punteggio nella propria “specialità”. Si è aggiudicato l’investitura di miglior vino bio, con la rassegna “Biodivino”, il concorso delle Città del Bio, riservato ai vini derivanti da uve prodotte da agricoltura biologica, il pugliese Primitivo di Manduria Casavecchia 2009; per la categoria vini dolci, eletto dalle Città del Vino e dal Centro Nazionale Vini Passiti, al top c’è di nuovo il Ben Ryè 2010 di Donnafugata.
Premiate anche le bollicine con il “Forum degli Spumanti”, tutto dedicato alla migliore produzione spumantistica Doc e Docg, che ha selezionato i vini spumanti più caratteristici provenienti dalle diverse regioni europee, promosso insieme al Comune di Valdobbiadene, che ha eletto le migliori bollicine a Metodo Charmat e Classico: per le prime si aggiudica la prima medaglia d’oro il Valdobbiadene Docg Cartizze Superiore Dry 2012 di Col Vetoraz Spumanti, mentre per il metodo Classico in cima alla classifica ci finisce il St. Laurentius Sekt Chardonnay Brut 2011, dell’omonima azienda. In più sono state premiate anche le cantine cooperative e i loro vini, con l’Amarone della Valpolicella Doc Classico “Vigneti di Jago” 2007 della Cantina Valpolicella Negrar prima classificata.