I Misteri di Hatria: un’Atlantide in mezzo al mare Adriatico, il nuovo romanzo di Niky Marcelli
Con il suo romanzo La Contessa Rossa ha incantato il pubblico, facendolo innamorare di Sara e Care, le protagoniste, che adesso ritornano nel secondo volume della saga, intitolato I Misteri di Hatria.
Lui è il “dandyssimo” Niky Marcelli, uno degli scrittori d’avventura più promettenti del panorama letterario. Lo abbiamo raggiunto a Cesenatico, sua patria d’elezione e teatro di gran parte della saga della Contessa Rossa, dove si rifugia ogni volta che può, coccolato e protetto dagli amici del Grand Hotel Da Vinci.
Niky, parlaci di questa tua ultima fatica letteraria…
I Misteri di Hatria è la seconda avventura del ciclo della Contessa Rossa, personaggio – insieme alla coprotagonista Care – a cui sono particolarmente affezionato. Sara, la Contessa Rossa, è una spensierata ragazza del jet-set che, insieme alla sua amica inseparabile Anna, detta Care – giornalista d’assalto – si trova regolarmente e quasi per caso invischiata in situazioni estremamente pericolose. Per fortuna, entrambe riescono ad uscirne sempre con nonchalance e ironia, anche se per il rotto della cuffia.
Nella loro precedente avventura, La Contessa Rossa, si erano incontrate per la prima volta e avevano unito le loro forze per risolvere un mistero che ruotava intorno ad un dossier ritrovato accanto ai resti della nonna di Sara – a sua volta detta “La Contessa Rossa” – comandante partigiano scomparso nel nulla alla fine della seconda guerra mondiale e i cui resti erano stati rinvenuti in un crepaccio settant’anni dopo.
Questa volta, invece, le due amiche si trovano alle prese con un mistero molto più antico, sepolto sui fondali dell’Adriatico.
Possiamo quindi dire che “squadra vincente non si cambia”?
Diciamolo pure! Anche perché non sono solo i lettori ad essersi innamorati delle protagoniste della saga della Contessa Rossa. Le amo soprattutto io e, quando ne sto troppo lontano, mi prende una vera e propria una crisi di astinenza, tant’è che non vedo l’ora di ricominciare a vivere una nuova avventura in loro compagnia.
Ne I Misteri di Hatria, Sara e Care sono alla ricerca di una città sommersa. Come ti è venuta l’idea di un’Atlantide nell’Adriatico?
Per la verità, stando alle leggende, un’Atlantide da queste parti esisterebbe davvero. O forse addirittura due! Quando mi sono messo a cercare uno spunto per la seconda avventura della Contessa Rossa, infatti, mi sono imbattuto nella leggenda di una città sommersa leggermente più a sud: tra Cattolica e Gabicce. La città, a seconda delle fonti – e per questo dico che potrebbero essere anche due – viene identificata come Valbruna o come Conca – Crustumium. Per esigenze letterarie, l’ho spostata più a nord, circa all’altezza di Cesenatico, e più ad est. Diciamo, grossomodo al centro dell’Adriatico tra l’Italia e la Croazia.
Facendola diventare l’isola di Hatria di cui parli nel nuovo romanzo…
Esattamente. E anche in questo caso, c’è un riferimento alla storia. Ovvero, nel decimo secolo avanti Cristo, sulle sponde dell’Adriatico sorsero contemporaneamente due città di nome Hatria. Una sulle coste dell’attuale Veneto e una su quelle abruzzesi. Sono le odierne Adria e Atri. Di Adria si dice anche che da lei derivi il nome del mare Adriatico. Furono fondate, a quanto sembra, da una popolazione illirica devota ad un dio di nome – sempre a seconda delle fonti – Hatrano, o Hatranus. Tra l’altro, nome anche del dio siculo della guerra, noto anche come Adranos o Adranus, cui sarebbe dedicata la città Adrano in provincia di Catania. Ma questa è un’altra storia che non è detto che Sara e Care non affrontino in una delle prossime avventure.
Ho quindi immaginato quest’ipotetica isola spazzata via da un cataclisma e due gruppi di profughi che approdano in due punti diversi della costa italiana edificando due nuove città chiamate “Hatria” e lasciando tracce che, secoli dopo, condurranno le protagoniste del romanzo alla ricerca dell’antica civiltà perduta. Ma non voglio rivelare di più per non – come si dice oggi – spoilerare il libro.
Parliamo di Sara e Care, le tue eroine. E’ vero che sono ispirate a due tue amiche?
Assolutamente sì! Si chiamano Sara e Anna – detta Care – anche nella vita reale, sono due mie carissime amiche di Cesenatico alle quali sono legatissimo e che considero, ovviamente, le mie insostituibili Muse. Le protagoniste della saga della Contessa Rossa sono costruite pezzo per pezzo su di loro. Cucite loro addosso come un capo d’alta sartoria, oserei dire. Sia dal punto di vista fisico che caratteriale.
C’è qualcuna delle due che, in qualche modo, ti somiglia di più?
Gustave Flaubert diceva «Madame Bovary sono io!» Con questo volendo intendere che in ogni personaggio c’è sempre un po’ dell’anima e del vissuto di chi lo ha creato. Sara e Care sono “sangue del mio sangue”, “figlie” mie predilette, ma se devo dire quale, in assoluto, mi somiglia di più, questa è senz’altro Care. Essendo la giornalista del duo, è quella nella quale ho riversato in misura maggiore dei lati autobiografici. Tuttavia, sono punti che ho, per la maggior parte, in comune anche con la Care “vera”, quella che me l’ha ispirata. Ed è stato sorprendente scoprire quanto ci assomigliamo in tantissime cose, quasi fossimo gemelli astrali.
Magia della letteratura!
La letteratura è magica a prescindere, come direbbe Totò.
Stai già lavorando alla terza avventura della Contessa Rossa?
Non ancora. Al momento ho quasi terminato un giallo con una nuova protagonista – sempre ispirata dalla “Musa Care” – ma completamente diversa dai personaggi de La Contessa Rossa. Direi praticamente agli antipodi. Tuttavia Sara e Care torneranno ad occupare i miei pensieri molto presto. Appena avrò finito questo nuovo libro inizierò a scrivere la loro terza avventura, che si svolgerà – come la prima – tra le Dolomiti e Cesenatico, che è un luogo che amo, dove sono nate e cresciute le mie “Muse” e dove iniziano o terminano non solo tutti i romanzi della saga, ma anche il giallo che sto scrivendo in queste settimane.
Cesenatico, quindi, è presente in tutti i romanzi della saga. E’ un luogo a cui sei molto legato…
Cesenatico è nel mio cuore e nella mia mente, oltre che nei miei libri. L’ho scoperto tardi, solo pochissimi anni fa, ma me ne sono innamorato perdutamente. Sarà per le due gocce di sangue romagnolo che scorrono nelle mie vene – i miei bisnonni materni erano di Cesena – ma mi è diventato irrinunciabile, come è irrinunciabile il Grand Hotel Da Vinci, ormai a buon titolo nel novero dei coprotagonisti della saga de La Contessa Rossa.
I tuoi romanzi si trovano in tutte le librerie?
Sicuramente in tutte le librerie on line: da Amazon a La Feltrinelli, a Mondadori Store, a Ibs a Unilibro, eccetera. Ma si può ordinare in qualsiasi libreria “convenzionale”, a patto che il commesso non lo cerchi esclusivamente sul catalogo del suo distributore – a meno che non sia Feltrinelli, Arion e Mondadori, dove è presente – ma perda dieci minuti in più su internet.
foto di Simona Poni