Home C'era una volta Tony Crombie, dal jazz al rock and roll e ritorno

Tony Crombie, dal jazz al rock and roll e ritorno

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Il 27 agosto 1925 nasce a Londra Anthony John Kronenberg, destinato a diventare, con il nome di Tony Crombie, uno dei migliori batteristi jazz e direttori d’orchestra inglesi, capace di influenzare la scena jazz britannica per oltre sei decenni.

Figlio di una pianista

Figlio di una pianista che si esibiva come accompagnatrice di film muti, Tony inizia giovanissimo la carriera di musicista e nel 1954 forma la sua prima orchestra che tiene unita per due anni. Nel corso della sua carriera accompagnare molti musicisti statunitensi, fra i quali Lena Horne e Carmen McRae. Nel 1948, Crombie è il batterista del tour in Gran Bretagna e in Europa di Duke Ellington che non è riuscito a portare con sé i suoi musicisti a parte Ray Nance e Kay Davis.

The Rockets

Nell’agosto del 1956 Crombie forma una rock and roll band che chiama The Rockets di cui fa parte il futuro bassista degli Shadows Jet Harris. Crombie e i suoi Rockets pubblicano diversi singoli per la Decca e la Columbia. Negli anni Cinquanta e Sessanta viene considerato il miglior batterista inglese insieme a Jack Parnell. Nel 1958 Crombie torna al jazz e i Rockets diventano un gruppo jazz con Scott e Tubby Hayes. Nei decenni successivi suona con molti musicisti jazz statunitensi, tra cui Ben Webster , Coleman Hawkins , Illinois Jacquet , Joe Pass , Mark Murphy ed Eddie “Lockjaw” Davis. A metà degli anni Novanta, dopo essersi rotto un braccio in una caduta, smette di suonare la batteria, ma continua a comporre fino alla sua morte che avviene il 18 ottobre 1995.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".