Era da tutti considerata la parete più ripida e difficile da scalare “perché liscia come l’alabastro e dritta come il muro di una stanza”: la Dawn Wall del monte El Capitan nel parco di Yosemite, in California. Eppure i due freeclimber statunitensi, Tommy Caldwell (36 anni) e Kevin Jorgeson (30 anni), ce l’hanno fatta raggiungendone la tanto ambita vetta (quota 900 metri) a mani rigorosamente nude senza ausilio di corde e chiodi, sorretti solo da cavi per evitare le cadute mortali.
Un’impresa straordinaria con 19 giorni di salita su “El Capitan”
Un’impresa straordinaria che ha richiesto, ai due “stelle e strisce”, ben 19 giorni di massacrante salita.
Certo, di tanto in tanto, anche un po’ di sano riposo, quello necessario soprattutto alla pelle delle loro dita infinitamente martoriata dalle rocce affilate più delle lame.
Come loro piccolo e fragile rifugio due non proprio rassicuranti tende appese alla roccia dove poter gustare tra l’altro, tra le poche ma preziose cose, delle gustosissime e appetitose scatolette di pesche e degli, a dir il vero, piuttosto occasionali shortini di un whisky pregiato. Un’impresa dicevamo straordinaria a cui Caldwell stava lavorando ormai da anni, 6 per la precisione.
Anni di fallimenti e tentativi fino alla conquista
La sua ossessione, la sua “Balena Bianca” come più volte sottolineò intervistato, quasi come se si sentisse un po’ il protagonista di Moby Dick. Anni fatti di tanti tentativi, di tante speranze, di altrettante delusioni ma mai di “gettate di spugna”. E alla fine la tenacia e il coraggio hanno trovato la giusta ricompensa.
Ad attenderli in vetta non solo familiari e amici ma anche alcuni network internazionali pronti a riprendere con le telecamere le immagini del loro storico arrivo prontamente mandate in streaming in tutto il mondo. Che si festeggi dunque, la Dawn Hall non è più un sogno. A proposito, sapete perché si chiama così? Perché è la prima a essere sfiorata dalle luci dell’alba.