Il 2 settembre 1910 nasce a St. Louis, nel Missouri, il pianista e cantante Tommy Brookins. Nella sua città natale, giovanissimo, ha modo di ascoltare pianisti di blues originari di St. Louis che saranno i suoi primi maestri, in particolare un certo Flip, famoso per un brano intitolato Mr. Freddy Blues e Benny Casey, già celebre esecutore di un altro brano, 4 O’ clock Blues.
Amici e rivali
Verso i dodici anni, si trasferisce a Chicago con la famiglia, dove ha modo di ascoltare il pianista di blues William Barbee. Brookins e Barbee divengono ben presto amici-rivali e sono considerati i re della 31a strada di Chicago, mentre i famosi pianisti di boogie woogie, Albert Ammons e Meade “Lux” Lewis lo sono nella 38a. Nel 1928, a diciotto anni, è ingaggiato al Kelly’s Stable, un locale del South Side (il quartiere nero di Chicago), contemporaneamente al gruppo di Johnny Dodds. L’anno successivo entra nel gruppo del clarinettista Jimmy Noone per un ingaggio al celebre Savoy di Harlem a New York. L’esperienza è disastrosa perché la piccola orchestra di Noone non può reggere al confronto con le grandi orchestre che suonano in questo immenso locale. Il contratto con Noone viene interrotto e Brookins ottiene un ingaggio nell’orchestra di Fletcher Henderson.
Le incisioni italiane
Nel 1933 entra in una compagnia di vaudeville, quella di Sammy Van con cui rimane per tre anni visitando Australia e Europa ed esibendosi al Palladium di Londra, all’Olympia di Parigi e in diverse città italiane. Nel 1939 Sammy Van ritorna negli Stati Uniti, mentre Brookins preferisce rimanere in Europa con il pianista Ram Ramirez. All’inizio della guerra torna a New York e apre un locale notturno con la cantante Ethel Waters, il Cabin in the Sky, che ha un grande successo. All’inizio degli anni Cinquanta, insieme alla cantante Laureen Fresno torna in Europa. A Milano, nel 1952, incide una serie di dischi con un gruppo dixieland formato da Phil Nicoli, tromba; Palmiro Mautino, trombone; Giordano Fontana, clarinetto; Nino Zamboni, pianoforte; Pietro Barenghi, chitarra; Ciccio Pentangelo, tuba e Claudio Gambarelli, batteria. Altri li realizza, con Glauco Masetti e Fausto Papetti, clarinetti; Roberto Nicolosi, contrabbasso e Gilberto Cuppini, batteria. Muore nel mese di giugno del 1988.