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Tedde, la poetessa sassarese dai capelli turchesi

Tedde

In un pomeriggio di primavera, in una delle piazze principali di Sassari, la città del sole tanto cara a Elio Vittorini, Dailygreen ha avuto un incontro ‘fatato’ con una poetessa sarda. Energica, genuina e spontanea, Maria Teresa Tedde è una donna con la D maiuscola. Eclettica nel vestiario e alquanto singolare nella sua chioma azzurra, come il mare ‘glamour’ di Stintino, Maria Teresa ha fatto della poesia una forma di comunicazione per trasmettere ai suoi lettori momenti di vita vissuti ed emozioni indossate e, oggi più che ieri, non più trattenute e taciute. La poesia e il suo accostamento di parole, i versi legati al suono musicale e la capacità di esprimere concetti e stati d’animo in maniera evocativa e terapeutica; Tedde fa centro mentre le sue parole sono come un balsamo, che scuote e ammorbidisce le coscienze annodate in universali minimi comun denominatori: l’amicizia, la vita e soprattutto l’amore.

Maria Teresa Tedde, la poetessa nata su Facebook

Maria Teresa ci insegna che non c’è età per i sogni: “se sei capace ad amare le tue giornate, la bellezza della natura, degli animali, di un fiore e di ogni incontro umano, allora sì che hai veramente trovato il seme segreto della felicità”. Le lezioni dell’artista sarda non finiscono qui. Tedde è anche la dimostrazione di quanto Facebook sia uno strumento potentissimo, dove tutti possono sbocciare e, se usato equilibratamente, trarne linfa vitale.

Tedde, l’intervista

Maria Teresa, quando nasce questa tua passione per il mondo della poesia?

‘Tutto ha inizio da un percorso di conoscenza interiore e consapevolezza; mi ero iscritta ad un corso in cui si individuavano i talenti di ciascun partecipante. Venne fuori questa mia qualità ‘poetica’, talento che non pensavo neanche di possedere. Ai tempi, un mese dopo la scomparsa di mio marito, mi era capitato di comporne una. Nulla di più. Quel piccolo grande input del corso mi diede il coraggio di iniziare: dal giorno dopo ho sentito l’impulso, ho iniziato a scrivere nel tovagliolino e non ho più smesso. Adesso per me comporre poesie è una necessità, come bere e nutrirmi. Le emozioni non possono restare chiuse in un quaderno, devono circolare. Non è esibizionismo, non ho la presunzione di dire che le mie poesie siano valide, so solo che arrivano dritte al cuore (e vengono dal cuore).

Una storia che ha dalla ‘fata turchina’, come se una bacchetta magica ti avesse dato una piccola spinta… ‘Su, vai, sogna!’. E’ vero che sei sbocciata su Facebook?

“Sì. Io sono nata su Facebook, a dispetto della mia età e delle difficoltà ad inserirmi in un canale così giovanile e distante dalla mia penna o dal gesso al quale ero abituata a scuola. Ho sempre avuto una buona dose di curiosità. Così mi sono messa in gioco e ho iniziato a pubblicare proprio lì, sulla bacheca, i miei primi versi timidi, finché ho scritto il mio primissimo libro di poesie, ‘Suggestioni d’anima’, e sono stata invitata a Parigi al vernissage di artisti del movimento coscienzionista. Tutto tramite Facebook! A questo social network devo anche un’altra mia grande passione, la biodanza. Sono sempre stata attratta dalle espressioni corporee, praticavo danze sacre. Poi un mio amico, proprio su Facebook, mi propose quest’altra espressione poetica dell’incontro con se stessi, con l’altro e con la totalità. Fu amore a prima vista. Mani che s’incontrano, sguardi: la biodanza volge sempre al positivo. E’ la danza della vita.

Una donna eternamente giovane, che ama la vita in ogni sua espressione. Qual è il tuo rapporto con il passato? Il futuro ti spaventa?

Le mie amicizie sono tutte molto più piccole d’età, per me è una rivelazione ma anche una presa d’atto consapevole: dobbiamo capire che ci siamo inutilmente imposte delle regole, specialmente noi donne, che ci siamo irrigidite. Io voglio morire sana, conscia di chiudere gli occhi per aprirli in una realtà più sottile. Non voglio invecchiare parlando di medicine, desidero morire da viva. Ho fatto tanti errori nel passato ma non mi sono mai attribuita colpe. Gli errori servono a migliorarsi, ad andare avanti. Ancora oggi mi pongo delle domande ed è nella poesia che trovo le mie risposte. L’anima del resto sceglie dove nascere perché ha bisogno di imparare. Dopo la morte? La vita oltre la vita, siamo immortali. Non può finire così, troppo banale: pur non incasellandomi in nessuna religione, credo nella reincarnazione.

Quanta Natura c’è nei tuoi versi?

Tanta. Il mare, la terra, il fuoco, il vento: i quattro elementi sono il mio sostegno. Anche se io ritengono che non esistano patrie chiuse, ma tutto il pianeta deve essere la nostra patria, sono particolarmente legata alla Sardegna, terra dalla quale sono mancata durante diversi anni dell’adolescenza. Quando sono rientrata, ho capito quanta bellezza mi ero persa. Ovunque vado, ancora oggi, cerco sempre il mare, il maestrale.

Quanto sei green? Quali sono le tue azioni personali per proteggere la nostra terra?

Amo passeggiare sulla spiaggia, osservare il volo dei gabbiani, la natura è fatta di gioie vere che dobbiamo conquistare. La nostra felicità non può dipendere da un vestito, quello è solo un accessorio. Capire il nostro pianeta e sostenerlo, dobbiamo fermarci a riflettere. Mi assumo le mie responsabilità a livello sociale, di voto, ma non solo: ho arricchito il mio impegno a livello energetico, ritengo che le energie che ciascuno invia non vadano disperse ma creino delle realtà. Le meditazioni, a tal proposito, sono fondamentali; credo che attraverso le entanglement, le meditazioni a livello mondiale, si possa far tanto per una terra che finalmente fiorisca e dove non ci sia più spazio per guerre. Il mio contributo è sempre presente, lo do anche a costo di non vedere dei cambiamenti in questa vita, ma nelle prossime. Chiaramente non mangio carne, ho fatto delle scelte in linea con questo mio sentire. Gli animali sono un mio punto debole, li adoro. Nel passato ho avuto delle cocorite, della tartarughe, un cane. Adesso ho due splendide gatte: c’è tra noi un linguaggio fatto di sguardi e piccole espressioni. Mi aspettano al cancello quando torno dai viaggi. Dormiamo insieme. E’ amore anche questo.

C’è una poesia che hai nel cuore, una alla quale sei particolarmente legata? Capisco che è difficile rispondere ma sarebbe bello se ci potessi salutare con i versi della poesia che ti caratterizzano maggiormente.

Prima che sia finita è quella che tutti amano recitare insieme a me quando sono invitata alle presentazioni. Appartiene al mio secondo libro, ‘Il volo dell’Aquila’:

Non riesco a togliermi la giovinezza di dosso.

Si infiltra tra le rughe seminate nel dolore

impasta i miei sfacciati capelli bianchi

e ride ad ogni angolo di cuore.

Son qui che mi sgomento

del mio ardir di vita

pulsata di azzurro, di verde, di rosa e di arancio

di melograni maturi di succo scritto sulla bocca

di risate di figli dei figli di carne mia

di voli sull’erba al tramonto

di gabbiani su onde spruzzate di sogni

di amore abbracciato sempre al mio cielo e alla mia luna,

di arsura di verità.

E non riesco, no, non riesco a togliermi

la giovinezza di scoprire la vita

prima che sia finita.

 

A qualsiasi età, e in qualsiasi fase della vita, si può rinascere. Ce lo insegna Maria Teresa Tedde, nel passato docente di italiano e storia ed oggi poetessa e ricercatrice di vie rivolte al benessere interiore. A lei il nostro più sentito ‘in bocca al lupo’ per le sue prossime opere.

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