Home C'era una volta Taps Miller, il cantante e ballerino cui Count Basie dedicò un brano

Taps Miller, il cantante e ballerino cui Count Basie dedicò un brano

SHARE

Il 22 luglio 1915 a Indianapolis, nell’Indiana, nasce il ballerino, cantante, trombettista e compositore Marlon Joseph Miller, più conosciuto con il nome d’arte di Taps Miller

Tap dancer

Tap dancer carico di swing e dai movimenti molto rapidi e dinamici, Taps Miller tiene viva nel jazz la gloriosa tradizione del ballo. Inizia a danzare ancora giovane, nel 1927, alternando questa sua attività e quella del canto, realizzato attraverso un impiego molto originale dello scat che precede e anticipa talune formulazioni del canto successivo come quello di Leo Watson per esempio e dei più noti boppers che al vocalizzo danno una particolare nozione interpretativa.

Dopo il tour l’anonimato

Balla con alcune fra le più grandi orchestre di jazz e Count Basie gli dedica un brano, Taps Miller, che contribuisce a renderlo ancora più celebre. Nel 1953 parte per una lunga tournée in Europa con l’orchestra di Mezz Mezzrow, con la quale incide il suo disco migliore di tap dancing, I Ain’t Got Nobody. Durante questo viaggio, registra in Belgio come leader con Buck Clayton e Kansas Fields . Suonò anche con Raymond Fonseque a Parigi. Vive in Francia per un po’ di tempo dopo il tour ma poi fa perdere le sue tracce. I dettagli della sua vita successiva sono sconosciuti.

Previous articlePlas Johnson, il sax della Pantera Rosa
Next articleBill Lee, il bassista che scriveva le colonne sonore per suo figlio Spike
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".