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Sprecometro, un’app per il cibo gettato

Cibo sprecato

Si chiama Sprecometro, la nuova app scaricabile gratuitamente che, in sole 3 domande e 5 minuti di tempo, stima l’impatto economico in euro e ambientale in Co2 e H2o dello spreco del cibo all’interno delle mura domestiche.

Aggiornando puntualmente il proprio comportamento grazie al diario dello spreco contenuto nell’app, sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International, si possono valutare anche i progressi fissando obiettivi di riduzione in linea con l’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile.

Il nuovo strumento tanto agile e veloce quanto “solido” dal punto di vista scientifico, grazie al Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e di Last Minute Market, misura in grammi lo spreco alimentare, facendo capire non solo quali alimenti si sprecano ma anche il perché vengono gettati via ancora buoni da mangiare. Oltre 500 studenti di tutta Italia, ovvero la totalità degli allievi dei nuovi Licei di transizione ecologica e digitale che fanno in questo anno scolastico il loro esordio formativo, hanno già testato la app.

Facile il funzionamento dell’app dove, una volta scaricata, occorre registrarsi e aprire un account rispondendo ad un rapido questionario iniziale che ha l’obiettivo di targettizzare l’utilizzatore in uno dei quattro profili ossia Sprecone, Disattento, Attento, Parsimonioso, differenziati sulle abitudini di consumo e spesa alimentare, ma anche sulle quantità in grammi di spreco per 23 categorie di alimenti (carne rossa, carne bianca, frutta fresca, verdure, pane). Tra l’altro i dati relativi all’impronta carbonica sono convertiti live anche in km percorsi da un auto mentre l’impronta idrica è espressa anche in bottiglie d’acqua da 0.5 l, così da dare una veloce raffigurazione dell’impatto. Si può anche migliorare il proprio profilo periodicamente, grazie alla visione dei contenuti educativi previsti dall’app propone, come video (indicativamente di 2-3 minuti), schede informative di approfondimento e quiz.

Uno strumento che potrà essere vissuto in modo singolo o aggregato, vi è infatti la possibilità di creare cluster tra amici, colleghi, compagni di classe, aziende o pubblica amministrazione. L’iniziativa è stata presentata dal fondatore Spreco Zero Andrea Segrè con l’Ambasciatore buone pratiche Andrea Maggi.

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