La raccolta differenziata è un dovere, tanto negli ambienti domestici quanto in quelli professionali. Tutelare l’ambiente rientra nell’interesse della collettività e tutti devono collaborare con le proprie azioni nel mantenimento di un pianeta più green possibile.
Se la raccolta differenziata nelle case sta diventando un must grazie alle campagne pubblicitarie progresso, negli ambienti professionali, aziendali o produttivi ci sono delle regole ferree da seguire: si parla infatti di rifiuti da costruzione, speciali e pericolosi.
Tipologie di rifiuti da conoscere
Come avrete capito, esistono diverse categorie di rifiuti e per questo motivo avvalersi del supporto di un laboratorio che si occupa di analisi merceologica rifiuti è fondamentale ai fini di uno smaltimento corretto.
Attraverso una raccolta e un’analisi dettagliata in laboratorio è possibile catalogare con precisione le varie tipologie di rifiuti ed implementare un processo di smaltimento che conforme alla normativa di riferimento.
I rifiuti vengono classificati in:
- Rifiuti da costruzione. Fanno parte della categoria legnami, prodotti di scavo o causati da demolizione e devono essere smaltiti seguendo le norme regionali o territoriali;
- Rifiuti speciali. Sono collegati al settore industriale, artigianale, commerciale, sanitario o a trattamenti di acque, fiumi o ancora causati da lavoro agricolo o agro industriale e seguono regole specifiche a seconda della regione;
- Rifiuti pericolosi. Ci si riferisce con queta nomenclatura a oli esausti, scarti elettrici, sostanze chimiche e altri prodotti che devono essere gestiti secondo la normativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.
La classificazione dei rifiuti è normata a livello europeo e nazionale. In Italia, ad esempio, si fa riferimento al CER, ovvero il codice dei rifiuti che identifica ogni tipologia di rifiuto con una combinazione numerica precisa per aiutare le aziende e le autorità nel tracciamento e in una gestione corretta.
Quali sono le regole normative da conoscere
Tutte le imprese hanno degli obblighi normativi da rispettare in questo campo; nel nostro Paese è stato stabilito che ogni azienda debba adottare un approccio responsabile e documentato nella gestione dell’immondizia. Ecco perché affidarsi ad un laboratorio di analisi merceologica di rifiuti è più che mai necessario.
Tra i documenti più importanti da gestire c’è il registro di carico e scarico che dà modo di tracciare la quantità, il tipo e la destinazione dei rifiuti prodotti dall’azienda: dovrà essere aggiornato in modo preciso e conservato per almeno 5 anni. A tutto ciò si aggiunge la compilazione del formulario di identificazione FIR, una sorta di bolla che accompagna il trasporto fino alla destinazione finale.
Come si smaltiscono i rifiuti speciali e quelli pericolosi
Non è raro che in ambienti business venga prodotto un elevato numero di rifiuti speciali e proprio per questo motivo bisogna conoscere il corretto smaltimento magari affidandosi a operatori autorizzati che dispongano di attrezzature e competenze per muoversi secondo la legge e in tutela dell’ambiente.
La gestione dei rifiuti pericolosi rappresenta uno dei capitoli più complessi della normativa. I materiali catalogati come tossici o infiammabili, richiedono una particolare attenzione per evitare rischi ambientali e sanitari. L’attività deve garantire una classificazione corretta e ha l’obbligo di seguire protocolli di stoccaggio sicuri, limitando l’accumulo di sostanze pericolose in aree protette e dotate di dispositivi di sicurezza.
Ci si dovrà occupare del trasporto e dello smaltimento con il supporto di aziende autorizzate. Risulta fondamentale seguire con attenzione ogni regolamento, non solo per il proprio benessere e quello del pianeta ma soprattutto perché sono previste sanzioni amministrative e persino procedimenti penali qualora si contravvenisse agli obblighi.
Novità in vista dal 2025: cosa cambierà
Se tutto ciò che abbiamo detto è stato valido fino ad ora, si respira aria di novità per il 2025. Mancano pochi mesi alla fine dell’anno ed è importante conoscere esattamente cosa succederà per essere pronti a gestire l’evoluzione.
Secondo quanto svelato si partirà già da gennaio con nuovi modelli di registro e formulari con un cambio di regole per quanto riguarda compilazione e vidimazione ma la vera novità è legata al portale RENTRI, un sistema che geolocalizza i sacchi e i mezzi di trasporto.
RENTRI altro non è che l’acronimo di Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, un sistema di tracciabilità richiesto già dal 2006 all’interno dell’articolo 188-bis del Decreto Legislativo 152 e viene applicato dal 2025 in formato digitale per un approccio più green, così da sostituire il cartaceo e soprattutto sfruttare al meglio tutte le potenzialità tech.