Katmandu è distrutta. L’antica Kantipur è completamente rasa al suolo. I templi induisti, i luoghi sacri buddhisti sono rasi al suolo dal gravissimo sisma che ha colpito il Nepal. Ed ora non si possono che contare i morti. Ed il bilancio si fa ben più tragico delle ultime ore: al momento è di 3.617 vittime, ma, secondo la Caritas, le vittime potrebbero essere 6mila. Tra queste due italiani, si tratta di Renzo Benedetti e Marco Pojer. Ma mancano all’appello altri 4 speleologi. E non ci sono ancora conferme ufficiali.
Per la Caritas sono oltre 6mila le vittime
Il sisma ha avuto il suo epicentro a metà strada tra Kathmandu e Pokhara e ad una profondità di 11 chilometri. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) il sisma è stato provocato dallo stesso che ha dato origine alla catena montuosa dell’Himalaya.Il ‘Tetto del mondo’ è stato generato dal movimento che, a partire da 50 milioni di anni fa, ha portato a convergere la Placca Indiana, che spinge da Sud verso Nord, e la placca euro-asiatica, che spinge nella direzione opposta. In sostanza questa scivola verso quella eruasiatica. Una placca che resta ferma la maggior parte del tempo per muoversi improvvisamente e causare il disastro. Come è accaduto sabato.
Decine di migliaia gli sfollati, si teme per epidemie
Ed il disastro è sotto gli occhi di tutte. Le strade della bella Katmandu sono ormai un ammasso di macerie. ancora incalcolabili i danni al patrimonio culturale, così come impossibile stabilire con precisione il numero dei morti, dei feriti che si aggiungono di ora in ora. Save the Children ha calcolato che sono quasi 2 milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto. Un calcolo del tutto ancora sommario perché si basa su 30 dei 75 distretti colpiti dalla scossa.
Così come sono decine di migliaia gli sfollati. Si tenta di soccorrere le persone il più possibile. E’ cominciata tra enormi difficoltà la prima distribuzione di acqua, cibo, generi di prima necessità. Ma si teme anche per il rischio del diffondersi di malattie per la mancanza di servizi igienici o della raccolta di spazzatura. C’è chi improvvisa il possibile: trasporta tende, materassi, il necessario per cucinare. Ma sembra una lotta impari.
E continuano le scosse di magnitudo superiore a 4.5. Dal 25 aprile se ne sono contate almeno 45. Due le repliche di magnitudo superiore a 6, la prima avvenuta dopo 40 minuti dalla scossa principale che ha devastato il Nepal. Si teme che ne seguiranno altre. Almeno questo dicono gli esperti.
Da tutto il mondo sono partiti immediati i soccorsi. L’Italia ha inviato sul posto un team dell’Unità di crisi per capire la vera natura del sisma che si configura come un disastro senza precedenti.