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Si riformarono i Monkees e fu di nuovo Monkeemania!

Il 24 maggio 1986 si riformano i Monkees o ciò che resta di loro. La notizia sorprende un po’ tutti.

Il ventesimo anniversario

In occasione del ventesimo anniversario della nascita dei Monkees, una delle band statunitensi più amate dagli adolescenti della fine degli anni Sessanta, la rete televisiva MTV manda in onda, per un giorno intero, i loro vecchi telefilm. Il risultato è incredibile e sorprendente. Senza che nessuno possa prevederlo riesplode la “Monkeemania”. Sette vecchi album del gruppo, praticamente tutta la loro produzione di vent’anni prima, entrano prepotentemente in classifica, quasi che il tempo si fosse fermato. Di fronte a quest’ondata di nostalgia nasce la proposta di una riunione della band. L’idea trova l’entusiastica adesione di tre dei quattro componenti dei vecchi Monkees, Davy Jones, Mickey Dolenz e Peter Tork, mentre il quarto, Mike Nesmith, fa sapere di non avere nessuna voglia di «fare un salto nel passato». I tre non si arrendono.

Inizia la selezione

Per qualche tempo cercano un quarto elemento sottoponendo a selezione, come già era accaduto ai primi Monkees, vari candidati, tra i quali Jason, figlio dello stesso Nesmith e Dodd, figlio di Bobby Darin. Nessuno però si rivela all’altezza del ruolo, per cui alla fine decidono di continuare in tre. Il 24 maggio 1986, quindi, al Concord Hotel di Kiamesha Lake, nello stato di New York, si esibiscono nel primo di una lunga serie di concerti destinati ad accompagnare la breve, ma intensa, esplosione della “Monkeemania di ritorno”. Il tour è concepito per trasformarsi in un inno alla nostalgia. I Monkees, infatti, sono supportati dalla reunion di altre band degli anni Sessanta come gli Herman’s Hermits, i Grass Roots e Gary Puckett & The Union Gap. L’ondata finirà per esaurirsi ma servirà alla promozione di due album vendutissimi: Missing links con vecchie registrazioni e Live con le esibizioni dal vivo. Verrà prodotto anche Pool it! con nuovi brani, ma avrà meno fortuna perché, si sa, la nostalgia non si nutre di novità

 

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