Appuntamento sabato 9 ottobre 2021 alle ore 17.00 a Forlì, presso l’Oratorio di San Sebastiano (P.zza Guido da Montefeltro) dove si terrà l’inaugurazione della mostra di Marisa Zattini “ALBERI – The Aleph Beth of Nature”, una metafora dell’intimo legame tra esseri umani e Natura, ma anche della competizione tra naturale ed artificiale in un’epoca in cui la Biomassa, cioè la massa complessiva degli esseri viventi sulla terra, adesso pesa esattamente come la “massa antropogenetica” (secondo i dati citati nell’articolo di Telmo Pievani sul Corriere delle sera del 28 febbraio 2021 dall’autorevole rivista “Nature”).
L’artista ricerca quindi la leggerezza e la magia della scrittura, il recupero dell’innocenza dell’arte come spiritualità e partecipazione cosmica, attraverso una scrittura primordiale ed immaginifica che penetra nei segreti dell’Universo. Il percorso è l’alfabeto ebraico ed il sapere esoterico della Kabbalah mettendosi in relazione con le 22 lettere dell’alfabeto ebraico e sommandole al 23° elemento dedicato all’Ouroborus. Infine si pone in rapporto con la complessità simbolica e misteriosa del numero 137, noto anche per le osservazioni di Wolfgang Pauli (1900-1958) fisico teorico austriaco, che contribuì allo sviluppo della Meccanica Quantistica, non mancando di confrontarsi con la massa/la materia, in questo caso la struttura legnosa che ha stoccato per secoli la CO2 fissandola ed immagazzinandola a beneficio della vita sulla Terra.
Di questi alberi Eretici/Ermetici sono installate delle sezioni circolari dei fusti oppure i tronchi stessi arsi ed anneriti dal tempo e dal fuoco, segnati tutti dalle lettere dell’alfabeto ebraico, cioè sono 22 le sezioni di albero, incernierate in dischi di ferro e impresse con laser dalle 22 lettere dell’alfabeto ebraico, mentre tre ulteriori sezioni sono state composte per formare la parola “Emet” (verità), opera fotografata nella Chiesa di San Zenone a Cesena ed allestita in una collettiva a Milano. L’alfabeto ebraico è quello che Dio usò per creare il mondo e dunque l’artista intende ricreare il mondo stesso attraverso la riapertura del dialogo interrotto con la Natura, andando oltre l’antropocentrismo. Quest’installazione “Alberi – The Aleph Beth of Nature” è itinerante ed è stata posta in diverse autorevoli locazioni quali:
- Forlì, Oratorio di San Sebastiano anno 2018
- Matera, Sasso Barisano Casa Cava anno 2019
- Cesena, Galleria comunale d’arte (Palazzo del Ridotto) anno 2020
- Roma, Chiesa della Natività anno 2020
- Cesena, Chiesa di Santa Cristina anno 2020
• Forlì, Oratorio di San Sebastiano anno 2021 – mentre la prossima esposizione in programma è al Monastero di Camaldoli, Cappella dello Spirito Santo.
L’artista (Art Director ed Architetto) è sensibile ai contesti storici fortemente connotati soprattutto nell’impatto/dialogo delle le sue opere (in questa particolare ricerca, dotate di una forte ed ascetica spiritualità) con architetture completamente differenti come la seicentesca Chiesa romana della Natività, l’ottocentesca Santa Cristina (detta “piccolo Pantheon”, voluta e fatta costruire dal Papa cesenate Chiaramonti) infine con un Oratorio di fine Quattrocento, a Forlì.
Hanno scritto di questa mostra itinerante Mauro Felicori, Assessore alla Cultura del Paesaggio della Regione Emilia-Romagna (a firma congiunta con Claudia Collina), nel suo testo in catalogo, introduttivo alla mostra tenutasi a Roma (Chiesa della Natività) ed a Cesena (Chiesa di Santa Cristina) nel 2020:
- «[…] ALBERI – The Aleph Beth of Nature si configura come la seconda parte di un progetto complesso, d’incidenza nazionale [dopo l’installazione di ALBERI – eretici|ermetici, allestita qui a Forlì, nell’Oratorio di San Sebastiano, nel 2018 e a Matera, nel 2019]. […] Il dialogo fra antico e contemporaneo, che Marisa Zattini instaura per vocazione è un potente elemento di valorizzazione dell’arte contemporanea nell’architettura antica».
Scrive inoltre Luca Maggio nel suo testo critico:
- «[…] Dunque Elohìm, il Signore universale, dopo aver sperimentato l’energia generativa della sua parola, dà proprio all’uomo, […] non già il medesimo potere, ma un altro comunque importante e in analogia: nominare. […] Le ventidue lettere dell’alfabeto ebraico capaci nella bocca del Dio biblico di vivificare ogni principio e attraverso le corde vocali del primo uomo di significare ogni vivente, […] sono l’opera che Marisa Zattini pone dinanzi a se stessa e a noi, in quanto uomini, simili legati al mito adamitico dalla nostra stessa voce che è parola, fiato di vita, riflesso del soffio divino che animò la poca polvere degli inizi e perdura. Ognuno di questi simboli contiene fiumi di senso […], ma ciò che importa qui notare è che ciascuna lettera è stata impressa a fuoco, spesso manifestazione del divino veterotestamentario, lasciando alchemicamente un segno nero nell’anima chiara e più segreta del legno, al centro dendrocronologico, dunque del tempo stesso, di sezioni di un albero centenario […] riportato qui a essere presente e itinerante, cerchio dopo cerchio, suono per suono, dalla mente dell’artista che, laddove passava la linfa e la luce del sole nell’oscurità delle cellule divceniva forza, crescita, corpo e corteccia. […] Ogni disco in sé diverso, in cui le lettere sono penetrate come lacrime della luce di Dio nel cuore vivo della sequenza lignea, vede incorniciato il proprio perimetro dal metallo, terzo elemento simbolico e contenitivo di questa teoria alchemico-qabbalistica. […]».
Marisa Zattini è nata a Forlì il 13 ottobre 1956. Segno zodiacale: Bilancia ascendente Scorpione. Già artista ed architetto – pittrice, ceramista, poeta – ha realizzato mostre personali in spazi pubblici, in Italia e all’estero (Svezia, Inghilterra, Germania e Grecia) a partire dal 1976 e pubblicato cataloghi monografici, con alcune sue poesie.
Sul concetto di identità e sulle riflessioni filosofiche legate al tema del vuoto e del pieno ha realizzato una inedita e originale triplice partitura espositiva denominata DOPPIO PANICO! – L’arte di vivere (2009), Metamorphosi (2011) e Autoritratto (2013) coinvolgendo 33 artisti del territorio, producendo originali lavori scultorei, ceramici e fotografici, esposti nella suggestiva sede dell’Oratorio di San Sebastiano, a Forlì. Nel 2014 è stata invitata dalla Provincia di Kassel ad esporre il ciclo “Ali”, opere ceramiche (in 3° fuoco) realizzate nel 1990: un progetto a 4 mani con l’architetto Augusto Pompili. Sempre nel 2014 e 2015 la mostra “Di-segni” o dell’indole della Res è stata itinerante nelle sedi pubbliche del MODERNARTMUSEUM di Ca’ la Ghironda (Zola Predosa, Bologna), Bertinoro (Rocca Vescovile, Museo Interreligioso), Santarcangelo di Romagna (Grotta monumentale) e a Gallarate (Teatro del Popolo). Nel 2015 il ciclo di opere “Ali selvatiche” è stato ospitato nelle sale della Biblioteca Comunale “Maria Goia” di Cervia (Ravenna). Una selezione di questi ultimi cicli di lavori sono stati ospitati, nel 2016, presso l’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA di Atene e, parallelamente, nelle sale della TECHNOHOROS ART GALLERY.
Nel 2017, con la mostra “Agricoltura Celeste”, ha riunito una selezione di opere appartenenti ai cinque cicli realizzati fra il 2012 e il 2017, itinerante in quattro sedi pubbliche italiane. La stessa mostra viene proseguita idealmente nel 2018 con l’allestimento di ALBERI eretici | ermetici a Forlì. Dello stesso anno è la personale “Metamorphica” allestita nella Moschea Yeni Camii, a Salonicco, organizzata dalla TECHNOHOROS ART GALLERY, con il coinvolgimento dell’Istituto di Cultura di Atene e dell’Ambasciata Italiana e resa itinerante a Cesena, in due sedi: nella Sala Piana della BIBLIOTECA MALATESTIANA e nella CHIESA DI SAN ZENONE.
Nel 2019 viene allestita al Museo Nazionale di Ravenna la personale Alchemica – Trasmutazioni fra Arte e Natura, a cura di Emanuela Fiori. Nel 2020 ALBERI – The Aleph Beth of Nature è ospitata nella Chiesa della Natività, a Roma e poi nella Chiesa di Santa Cristina, a Cesena. Nel 2021, Hermetica – metamorphosi fra Nigredo & Albedo, a cura di Matteo Ferrari, è allestita presso l’Antica Farmacia del Monastero di Camaldoli e Labirintica – in limine Dedalus, a cura di Maddalena Casalis, presso il Labirinto della Masone a Fontanellato, dove è stata prorogata fino al 20 marzo 2022.
- “ALBERI – The Aleph Beth of Nature” – Oratorio di San Sebastiano – Piazza Guido da Montefeltro FORLÌ – Inaugurazione 9 ottobre 2021. Durata: 9 ottobre > 2 novembre 2021 – Orario: dal martedì al venerdì 16.00-19.00 – sabato, domenica e festivi – 10.30-12-30 / 16.00-19.00 – lunedì chiusura (visite su prenotazione) Ingresso: gratuito – Composizione sonora: Giovanni Ciucci – Diramazioni – Catalogo: “ALBERI – The Aleph Beth of Nature (bilingue) 2020 – IL VICOLO Editore (bilingue: italiano, inglese) Enti Patrocinatori: Regione Emilia-Romagna – Comune Di Forlì, Assessorato alla Cultura. Organizzazione: IL VICOLO – Sezione Arte, Società di Servizi Culturali & Progetti Espositivi – Via Carbonari, 16 – 47521 Cesena (FC) t 0547 21386 f 0547 27479 – arte@ilvicolo.com – ilvicolo.com