Il 13 ottobre 1947 nasce a Monterey, in California, Sammy Hagar, uno dei personaggi più emblematici dell’hard rock, detto “Red rocker” per la sua capigliatura rossa e cespugliosa.
Alle palestre preferisce la musica
Suo padre è un pugile professionista, ma lui alle palestre preferisce i fumosi locali dove si ritrovano a suonare i suoi amici. Irrequieto e restìo a lasciarsi catturare da una sola esperienza suona la chitarra e canta a San Bernardino in gruppi come i Fabulous Castillas, gli Skinny, i Dust Cloud e i Justine Brothers. Ben presto la sua fama di duro e aggressivo interprete si allarga al di fuori dei confini della California. Nel 1973 registra il suo primo disco con i Montrose, band che lascia l’anno successivo dopo la pubblicazione dell’album Paper money, intenzionato a dar vita a un proprio gruppo insieme al bassista Billy Church, al batterista Denny Carmassi e al tastierista Alan Fitzgerald. L’esperienza non entusiasma i discografici che lo costringono ad attendere due anni prima di pubblicare il suo primo album in proprio intitolato Red che comprende anche una sua personale versione di Free money di Patti Smith. È la prima di una lunga serie di esperienze discografiche che fanno di lui uno dei protagonisti dell’evoluzione del movimento hard e della nascita dell’heavy metal.
Vagabondo per scelta
In questo periodo è difficile seguire i cambiamenti interni alla band che l’accompagna, caratterizzata anche da frequenti litigi con relative scazzottature. Una delle formazioni più stabili è quella del 1979 che schiera, oltre al solito Billy Church, il chitarrista Gary Phil, il batterista Chuck Ruff e il tastierista Geof Workman. L’inizio degli anni Ottanta lo vede sempre impegnato a mantenere in vita la corrente più dura del rock. Nel 1983 partecipa alla realizzazione dello splendido Through the fire, un album considerato una sorta di manifesto generazionale della “vecchia guardia” del rock duro. Sono con lui Neal Schon, l’ex batterista dei Santana Mike Shrieve e Kenny Aaronson, ex bassista dei Dust. Il progetto, firmato semplicemente con la sigla H.S.A.S. non avrà seguito. Incuriosito come sempre dalle novità Sammy, nonostante il buon momento, accetta la proposta di sostituire nei Van Halen il cantante David Lee Roth che se n’è andato. Non sarà l’ultima esperienza del vagabondo rocker rosso che ben presto recupererà la sua autonomia in nuovi progetti solistici.