La salvia era considerata erba sacra dai Romani e la raccoglievano con grandi cerimonie. E’ una pianta dalle mille proprietà.
Tante sono le leggende che vedono vedono protagonista la salvia: una, d’origine popolare, narra che quando i soldati di Erode diedero la caccia a Gesù Maria e Giuseppe cercarono disperatamente un nascondiglio per il loro figlio, chiedendo rispettivamente di nascondere il piccolo prima alla bella Rosa, che rifiutò e venne riempita di spine da Maria; poi alla Vite, che rifiutò anch’essa di proteggerlo, tanto che Maria, per punirla, le fece tagliare i tralci ogni anno; in seguito al Cardo, sulle cui foglie Maria fece crescere le spine per punizione. Solo come ultima chance, Giuseppe e Maria giunsero alla Salvia, che coprì e salvò Gesù, tanto che la Vergine, per ringraziarla, le donò il potere di guarire tutti gli uomini e di insaporire vivande e bevande, facendola divenire la pianta più utile sulla Terra.
Un’antica leggenda francese, invece, racconta la storia di quattro ladri che nel 1630, quando la peste colpì tutta l’Europa, saccheggiarono le case degli appestati senza mai contrarre la malattia. Catturati e condannati a morte, vennero salvati poiché rivelarono il segreto della loro immunità: cospargevano il corpo con un aceto, da loro inventato, costituito da salvia, rosmarino, timo, lavanda… quattro piante note per le loro proprietà antisettiche e antibatteriche. Nacque così “l’aceto dei quattro ladri”, molto usato, in passato, come antibiotico naturale in caso di infezioni ed epidemie.
La leggenda della salvia
La salvia era considerata erba sacra dai Romani e la raccoglievano con grandi cerimonie. Gli antichi Greci ed i Romani, la usavano altresì come conservante naturale per gli alimenti: a tale scopo ricoprivano il cibo con le sue foglie per assicurarsi una certa conservabilità e protezione dai batteri. Gli arabi del X sec. erano convinti che la salvia potesse prolungare la vita, mentre la scuola medica salernitana coniò addirittura il detto. “Di che cosa potrebbe morire l’uomo che fa crescere la salvia nel suo orto?”. In Francia, intorno al Seicento, si produceva un aceto detto “ dei 4 Ladroni.”, che si riteneva proteggesse da malattie infettive, come la peste, all’epoca molto diffusa. La leggenda narra infatti che questo aceto fosse il rimedio usato da quattro ladroni appunto, che per evitare il contagio nelle case degli appestati morti o moribondi, si bagnavano polsi e tempie con un macerato a base di Salvia, Lavanda, Rosmarino e Timo, e durante i loro saccheggi evitavano così il contagio.
La salvia è un arbusto cespuglioso, sempreverde con robusto apparato radicale, è molto ramificato. I fusti sono alti fino a un metro, hanno la corteccia con uno strato sottile di sughero; la parte superiore dei fusti è erbacea. Le foglie sono opposte e hanno un lungo picciolo, talvolta alla base del Lembo fogliare sono presenti due foglioline a forma di orecchiette. L’Infiorescenza è composta da numerosi verticilli di tre o cinque fiori la corolla è violacea o rosata ed è divisa in un lobo medio-grande e due piccoli. Il frutto è di colore bruno o nero, di forma ovoidale o globosa.
Allo stato spontaneo la salvia si trova solo nelle zone Mediterranee dell’Italia centro-meridionale ed è coltivata in tutta Italia.
Le foglie si raccolgono da aprile a luglio, le sommità fiorite in maggio ad agosto tagliando i fusti 10 20 cm sotto i fiori.
Foglie e sommità fiorite si essiccano all’ombra si conservano i sacchetti di carta o di tela.
La salvia, usi e proprietà
La salvia ha tantissime proprietà tra cui eupeptiche, digestive, colagoghe, balsamiche, espettoranti, antisettiche e antinfiammatorie. I principi attivi sono l’olio essenziale, che è costituito principalmente da borneolo Canfora cineola e tujone, poi tannini e colina.La salvia ha proprietà stimolanti le funzioni dell’intestino e della cistifellea. Sull’apparato respiratorio ha un effetto balsamico di espettorante ed è benefica anche negli accessi di asma.
LA SALVIA, I CONSIGLI DEL FARMACISTA
Usare le foglie per uso interno per la digestione, la sudorazione profusa, la tosse e l’asma
Per infuso o tisana occorrono:
un grammo in 100 millilitri di acqua una tazzina al giorno all’ occorrenza ,molto gradevole con miele e una scorzetta di limone.
Le foglie per uso esterno servono per le irritazioni delle gengive e i generali della bocca della gola dell’epidermide.
Infuso
4 grammi in 100 millilitri di acqua fare Sciacqui lavaggi e gargarismi
Uso cosmetico
Le foglie fresche sfregate sui denti di puliscono e purificano l’alito
200 gr. di farina manitoba
25 gr. di lievito di birra
250 ml. di acqua
10 foglie di salvia
sale
olio doliva extravergine
Mettiamo sul tavolo la farina 00, aggiungiamo il sale, sopra la farina manitoba e le foglie di salvia tritate.
Sciogliamo il lievito nellacqua tiepida e incominciamo a impastare, quando limpasto risulta ben amalgamato, lasciamo lievitare coperto per circa 1 ora.
Riprendiamo limpasto lievitato e stendiamo la pasta con un mattarello della grandezza della teglia che andremo ad adoperare, ungiamo bene la teglia con lolio, appoggiamo la pasta stesa e la lasciamo nuovamente lievitare coperta per circa 1 ora.
Prepariamo ora un emulsione di olio e acqua in parti uguali e andiamo a cospargere la superficie della focaccia premendo con le dita per formare i famosi buchi, dove andrebbe messo un po di sale.
Mettete in forno a 220° per circa 15 minuti poi proseguire sotto il grill per 5 minuti.
Sfornatela e provatela ancora calda in purezza oppure accompagnata con salumi o formaggi vari.