Sono salve le splendide ninfee della Valle di San Savino. Rischiavano di scomparire se non fosse stato per gli operatori dell’oasi che parecchi anni fa si accorsero della loro progressiva riduzione e si sono subito attivati per salvare questo fiore unico del Trasimeno.
Salve le ninfee bianche della valle di San Savino
La ninfea bianca è un elegante fiore acquatico, progressivamente a rischio a causa della riduzione dell’habitat. E’ molto simile a quello che si può ammirare nella palude di Colfiorito, nel Folignate, e proprio ora, nella stagione estiva, è possibile ammirarle in tutta la loro meraviglia. Il rischio è rappresentato anche dalla presenza della nutria (che si ciba dei fiori, prima che producano i frutti) e del gambero rosso della Luisiana (che ne distrugge fiori e foglie), principali nemici della ninfea.
Uno splendido fiore d’acqua… magico
La ninfea si trova nella fascia delle idrofite emergenti, interna al canneto, in acque di profondità variabile tra 1,5 e 2 metri. Si tratta di una sottospecie endemica del Trasimeno (cioè tipica ed esclusiva di questo lago). Un tempoera visibile ovunque. Poi, negli ultimi decenni, la sua presenza si andava riducendo. fino a che non si sono messi in azione i volontari dell’Oasi La Valle.
La ninfea bianca salvata dagli operatori dell’Oasi
Proprio questi cominciarono a raccogliere un piccolo rizoma (fusto sotterraneo) della ninfea e lo collocarono all’interno di una piccola vasca a ridosso del centro visite. Nel 2012, il rizoma fu tolto dalla vasca, diviso in tre parti, e distribuito fra il Centro ittiogenico di S. Arcangelo, il giardino delle piante acquatiche di Isola Polvese e la stessa Oasi, dove venne posto in un vascone utilizzato dall’Università di Perugia per gli studi sull’evapotraspirazione del canneto.
Questo terzo rizoma, oggi, ha dato vita alle nuove ninfee bianche che rappresentano, inoltre, una delle principali attrazioni dell’Oasi La Valle, il cosiddetto “Giardino delle ninfee”. Una magia da non perdere.