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Salento, gli ulivi secolari in terapia

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Gli ulivi secolari del Salento sono finiti… in terapia. Sono iniziate le operazioni di taglio, trinciatura, sarchiatura e aratura necessarie per fermare il killer Xylella che sta distruggendo un patrimonio naturale unico e incommensurabile. Ma è necessario fare in fretta per fermare il contagio anche perché il rischio è altissimo.

Sos Xylella per gli ulivi secolari

Con l’inizio della primavera si attende la schiusa delle uova dell’insetto sputacchina che è il vettore del batterio. Per questo l’urgenza di proteggere dei veri e propri monumenti della natura. A sottolineare l’urgenza dell’operazione è la Coldiretti della Puglia. Sull’emergenza Xylella che ha colpito alcuni ulivi del Salento e quindi il paesaggio rurale pugliese ”ora c’è da fare un lavoro tecnico. Noi abbiamo dato un metodo; con un cronoprogramma serrato, l’istituzione di un Commissario, il coinvolgimento della Protezione civile. Ora tocca ai tecnici lavorare per frenare questa fitopatologia” ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, alimentare e forestali Maurizio Martina.

“Con la ripresa vegetativa – sottolinea in un comunicato Coldiretti – è necessario mettere in campo tutte le misure per combattere la malattia che saranno illustrate dal punto di vista pratico. Sarà anche l’occasione per fare il punto sui danni al patrimonio paesaggistico ed ambientale, all’economia e all’occupazione, ma anche per valutare gli effetti su abitudini e tradizioni”.

Una battaglia contro il tempo in difesa di un vero patrimonio della natura

Inizia – sempre secondo Coldiretti – “una battaglia contro il tempo per difendere le storiche piante millenarie con la presenza del presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, con l’intera Giunta nazionale della Coldiretti a Lecce, per salvare un patrimonio della Puglia, dell’Italia e del Mondo. Per questo è necessario garantire risorse adeguate a salvare un bene pubblico. Sarà anche avviata una raccolta fondi utile a finanziare la ricerca per debellare la malattia con il metodo del crowndfunding ambientale e dare così la possibilità ai milioni di italiani e stranieri che amano il Salento di contribuire concretamente”.

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