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Sahel, a rischio 11 milioni di persone

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Circa 11 milioni di persone nel Sahel continuano a soffrire di grave insicurezza alimentare. Le famiglie povere hanno esaurito tutte le possibili scorte di cibo e in attesa del prossimo raccolto devono fare i conti con prezzi alimentari sostenuti, ha denunciato la FAO. L’Agenzia ONU ha lanciato un appello alla comunità internazionale per incrementare i finanziamenti destinati agli aiuti per le popolazioni più vulnerabili della regione a sud del Sahara. Nonostante l’appello della FAO che chiedeva per quest’anno un totale di 113,1 milioni di dollari a sostegno di circa 6 milioni di persone, sono stati erogati solo 19,4 milioni di dollari, circa il 17 per cento del totale richiesto.

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Con i contributi ricevuti finora, la FAO ha portato aiuto a circa 1,6 milioni di agricoltori e pastori della regione.

“Le ripetute crisi alimentari nel Sahel del 2005, 2008 e 2012 hanno eroso la capacità delle popolazioni povere di mantenere o ripristinare i propri mezzi di sussistenza”, ha detto Lamourdia Thiombiano, capo ad interim dell’Ufficio Regionale della FAO per l’Africa e dell’Ufficio per l’Africa occidentale. “Invece di lavorare i propri campi, molti agricoltori poveri sono stati costretti a vendere la propria forza lavoro e non hanno potuto profittare delle buone condizioni climatiche per i raccolti del 2012”.

“I bisogni della regione del Sahel sono enormi ed è necessario un rinnovato impegno da parte della comunità dei donatori per sostenere l’agricoltura e la produzione animale. Investire in agricoltura e rafforzare la capacità di ripresa dei contadini poveri aiuta a ridurre la fame e la povertà e a difendersi dalle possibili crisi alimentari future nella regione.”

La Fao in azione contro l’emergenza

Desta particolare preoccupazione – riferisce una nota della Fao – la situazione nel nord del Mali, nella Nigeria settentrionale e nei paesi vicini, dove i prezzi del sorgo, del miglio e del mais continuano ad aumentare.

Anche il livello nutrizionale dei bambini sotto i cinque anni rimane preoccupante, con un’elevata e permanente incidenza di malnutrizione acuta con un aumento di ricoveri nei centri di riabilitazione, vicino adesso ai livelli del 2012, in particolare in Ciad, Mali, Niger e Nigeria. Quest’anno più di 1,4 milioni di bambini sono a rischio di malnutrizione grave.