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Ruby Braff, l’Armstrong dei tempi moderni

Il 16 marzo 1927 nasce a Boston, nel Massachussetts, il trombettista Ruby Braff, un protagonista del jazz del dopoguerra.

Il salto di qualità con l’arrivo a New York

Autodidatta, inizia la carriera professionale negli anni Quaranta, esibendosi in gruppi locali nella sua città natale. Successivamente suona con Pee Wee Russell, Bud Freeman, Urbie Green, George Wettling, Edmond Hall, Joe Sullivan e altri. La prima affermazione di un certo rilievo la ottiene nel 1953, grazi all’interessamento de George Wein si esibisce al festival delle Arti Moderne organizzato alla Brandeis University. Subito dopo inizia a incidere i suoi primi dischi e a farsi apprezzare dai critici e dal pubblico. Trasferitosi a New York nel 1954, fa parte del gruppo di Benny Goodman con il quale registra per la Capitol. Nello stesso periodo suona e incide con Vic Dickenson, Sam Margulis, Mel Powell e altri per la Vanguard e per la Storyville. Dopo aver vinto il referendum dei critici indetto dalla rivista specializzata Down Beat per la categoria Nuove Stelle, nel 1955 partecipa sia come attore che come trombettista alla commedia musicale “Pipe Dream” messa in scena a Broadway, da Rodgers e Hammerstein. Negli anni Settanta si esibisce al Newport New York Jazz Festival e nel 1973 è alla guida di un quartetto che comprende tra gli altri il chitarrista George Barnes.

Un declino progressivo

Musicista eclettico, in grado di esprimersi ugualmente bene nei gruppi dixieland e in quelli mainstream, suscita notevole sensazione al suo apparire sulla scena jazzistica e c’è chi lo definisce “l’Armstrong dei tempi moderni”. Se è vero che l’accostamento può non apparire del tutto irriverente per la sonorità ricca e corposa del suo strumento, per il suo fraseggio limpido e sicuro e per la qualità lirica che permea le sue esecuzioni, che fanno effettivamente pensare a un Armstrong filtrato attraverso esperienze swing, è altrettanto vero che alle premesse non seguono i fatti. La sua popolarità subisce infatti un progressivo declino dopo la fine degli anni Cinquanta, pur continuando a esibirsi ancora per molti anni. Muore il 2 febbraio 2003.

 

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