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Roscoe Mitchell, il sax autorevole del jazz d’avanguardia

Il 3 agosto 1940 nasce a Chicago, nell’Illinois, il sassofonista Roscoe Mitchell, uno dei protagonisti più autorevoli dell’AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians), e del jazz d’avanguardia.

Tra pittura e sax

Dotato di molto talento nella pittura (sua, per esempio, è la copertina di Numbers 1 & 2 di Lester Bowie) inizia a interessarsi al jazz verso i dodici anni, studiando in seguito clarinetto, sassofono contralto e sassofono baritono. Suona poi durante il servizio militare e quando, alla fine del mese di luglio del 1961 si congeda, forma con Henry Threadgill un gruppo hard bop. In quel periodo suona anche con Jerry Butler, Byron Austin, Scotty Holt, Jack DeJohnette e soprattutto entra in contatto con Richard Abrams nell’Experimental Band in cui riveste i ruoli di sassofonista e compositore. Tramite lui molti musicisti di primo piano come Leroy Jenkins, Joseph Jarman e Anthony Braxton, si avvicinano alla nuova musica di Chicago. Dal 1962 inizia a formare gruppi propri, spesso denominati Roscoe Mitchell Art Ensemble, di derivazione colemaniana. Tra i più assidui compagni ci sono Malachi Favors e Alvin Fielder. Nel 1966 conosce Lester Bowie. Con Malachi Favors, Alvin Fielder e Lester Bowie più Lester Lashley e Maurice Mclntyre incide nell’agosto di quell’anno Sound, considerato il primo disco della nuova estetica chicagoana. Nel novembre Mitchell registra Solo, un brano tutto suo per sassofono contralto, percussioni, clarinetto e armonica a bocca. Nel marzo 1968 il Roscoe Mitchell Art Ensemble incide Congliptious.

L’Art Ensemble of Chicago

Il Roscoe Mitchell Art Ensemble prima di partire per la Francia, nel maggio 1969 cambia nome in Art Ensemble of Chicago. Mitchell naturalmente sviluppa anche altri progetti paralleli e personali diversi da quelli del gruppo. Nel 1977, per esempio, realizza anche Duets con Anthony Braxton, dopo essere comparso in alcuni suoi dischi. I musicisti di Chicago lo considerano il maggior organizzatore musicale del periodo insieme ad Abrams. La sua musica è a un tempo radicale e permeata di lirismo; può trovare forse paragone, anche per la complessità delle proposte, con quella di Leroy Jenkins, da cui si distingue per una più sistematica ricerca nel campo delle possibilità sonore.

 

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