Home C'era una volta Rolf Kühn, il clarinetto tedesco che conquistò gli USA

Rolf Kühn, il clarinetto tedesco che conquistò gli USA

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Il 29 settembre 1929 nasce a Colonia, in Germania, il clarinettista e compositore Rolf Kühn, uno dei personaggi significativi del jazz tedesco del Novecento.

Il successo internazionale

Cresciuto a Lipsia inizia a studiare pianoforte e teoria musicale fin dall’età di otto anni sotto la guida di Arthur Schmidt-Elsey. A dodici anni prende lezioni da Hans Berninger, un clarinettista della celebre Leipzig Gewandhaus Orchestra. Con questo vasto bagaglio musicale il giovane Rolf Kühn viene scritturato come clarinettista e sassofonista a Radio Lipsia, di cui all’epoca è direttore Kurt Henkels. Dal 1950 al 1956 fa parte della Berlin RIAS Dance Orchestra. Nel 1952 ottiene il primo riconoscimento come clarinettista venendo premiato dai sondaggi della rivista tedesca Jazz Podium. Nel 1956 si trasferisce a New York. Tramite Friedrich Guida conosce il produttore John Hammond che resta colpito dal suo talento e, oltre a offrirgli l’occasione di effettuare la sua prima registrazione negli USA, lo aiuta a formare un quartetto: il Rolf Kühn Combo.

La nostalgia di casa

Il successo statunitense va al di là delle più rosee previsioni. Rolf e il suo gruppo suonano in tutti i i più importanti ritrovi degli Stati Uniti, ottenendo ingaggi musicali anche al Birdland di New York e al Blue note di Chicago. Nonostante questi successi egli è intenzionato a ritornare in Germania perché trova che la vita negli Stati Uniti sia troppo frenetica per i suoi gusti. Nel 1961 arriva ad Amburgo dove diventa direttore della orchestra di studio della Northern Germany Radio. Dal 1967 Rolf Kühn diventa anche un apprezzato arrangiatore e compositore. Negli anni Settanta suona spesso con il fratello Joachim effettuando anche numerosissime incisioni con i migliori musicisti jazz europei e statunitensi. Instancabile non abbandona mai la scena musicale fino alla fine. Nel 2008 dà vita all’ensemble Rolf Kühn & Tri-O con Christian Lillinger, Ronny Graupe e Johannes Fink . Muore a Berlino il 18 agosto 2022.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".