Gustoso, salubre, versatile, il riso italiano rappresenta un’eccellenza del nostro patrimonio agroalimentare e quello coltivato in Italia rappresenta oltre il 50% dell’intera produzione europea.
Ma qual è l’impatto ambientale del nostro amato piatto di risotto?
CONSUMO D’ACQUA
Il riso non è, di per sé, una pianta acquatica ma ha bisogno di molta acqua, oltre che di specifiche condizioni climatiche, per poter crescere: la sommersione consente infatti al riso di non soffrire degli sbalzi di temperatura. La grande quantità di acqua richiesta dal riso non è però “a perdere”, al contrario la risaia rappresenta un accumulo idrico di cui beneficiano le zone agricole e naturali circostanti: l’acqua delle risaie infatti viene restituita alla falda freatica, alle risorgive e ai fiumi una volta terminato il raccolto. Non dimentichiamo inoltre che la risaia è l’habitat di molte specie di piante e animali, una ricca biodiversità che sopravvive grazie all’umidità e alle condizioni ambientali create dal sistema di canali e camere allagate che caratterizzano i campi di riso.
CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il tema del cambiamento climatico è un focus di grande attualità per il nostro pianeta ed è doveroso valutarne anche l’impatto relativamente alla risicoltura. Nell’ultimo decennio sono state promosse e adottate dai risicoltori tecniche colturali in grado di accumulare carbonio nel suolo e ridurre, di conseguenza, le emissioni in atmosfera di anidride carbonica e di altri gas responsabili dell’effetto serra. L’attenta gestione dei residui colturali, che mira a favorire una rapida degradazione prima dell’allagamento delle risaie, l’interramento di colture intercalari cresciute tra due cicli di riso (sovescio), unite all’adozione di pratiche irrigue rivolte a limitare i processi fermentativi a carico della sostanza organica del suolo rappresentano strumenti concreti ed efficaci alla mitigazione del cambiamento climatico.
CADMIO E ARSENICO
Queste sostanze sono presenti ma nei limiti ammessi dalla legge. Una corretta gestione dell’acqua nelle camere di risaia, rispettosa delle linee guida fissate dall’Ente Nazionale Risi per ridurre l’assorbimento dei due contaminanti da parte della pianta, consente di ottenere livelli di Cadmio ed Arsenico molto bassi, tanto che il nostro riso è ottimo anche per l’alimentazione dei bambini in fase di svezzamento. Una ragione in più per scegliere solo riso 100% italiano: è una garanzia di qualità e sicurezza.