Le rinnovabili hanno aumentato la propria capacità nel mondo. Solo nel 2016 si sono raggiunti i 2006 Gw con un incremento di 161 gigawatt rispetto all’anno precedente.
Rinnovabili, aumentata capacità produttiva nel mondo
L’ultimo rapporto annuale dell’Irena, l’agenzia intergovernativa che sostiene i paesi verso le energie rinnovabili, conferma che la fonte che ha ottenuto un incremento maggiore è stato il fotovoltaico, con 71 GW in più. L’eolico è cresciuto di 51 GW, l’idroelettrico di 30 GW, il geotermico di 780 megawatt (MW).
Nel fotovoltaico, è la Cina tra le top ten (con 34 GW), seguita da USA (11), Giappone (8), Ue (5, soprattutto Germania e Gran Bretagna) e India (4). Cina in testa anche nell’eolico (19 GW), a dimostrazione di come la potenza asiatica sia ormai leader nelle rinnovabili. Seguono USA (9), Germania (5), India (4) e Brasile (2).
Rinnovabili, Cina in testa per fotovoltaico e idroelettrico
Cina e Brasile sono ancora in testa anche per quanto riguarda l’idroelettrico. Il geotermico è guidato da Kenya (485 MW), seguito da Turchia (150), Indonesia (95) e Italia (55).
Ed anche in Italia cominciano a svilupparsi progetti per produrre fotovoltaico low cost. Si sta per sviluppare il progetto europeo Ampere (Automated photovoltaic cell and Module industrial Production to regain and secure European Renewable Energy market).
Finanziato con 14 milioni di euro dal programma Ue di ricerca e innovazione Horizon 2020, al programma partecipano in Italia Enea, Cnr-Imm di Catania, la Pmi Rise Technology e 3Sun del gruppo Enel Green Power, leader nel settore in Italia e capofila di Ampere.
Rinnovabili, Italia ci prova con progetto Ampere
Il progetto, spiega l’Enea, “punta a creare nello stabilimento catanese della 3Sun una linea produttiva che in cinque anni sia in grado di realizzare moduli fotovoltaici ad alta efficienza (bifacciali ad eterogiunzione) su silicio per una capacità complessiva di 1 GW/anno. Questi moduli garantiscono rendimenti che superano il 23%, costi di produzione inferiori a 0,42 euro/Wp, un’affidabilità di oltre 35 anni e un basso tasso di degrado delle prestazioni (inferiore a 0,5% annuo), tutti parametri superiori rispetto a quelli delle celle fotovoltaiche che dominano il mercato attuale. L’Enea ha il ruolo di supporto tecnico scientifico per la verifica in laboratorio e soprattutto lo sviluppo e la sperimentazione di materiali innovativi, come ossidi e metalli trasparenti, in grado di massimizzare la resa delle celle”.
“Questo progetto rappresenta un’occasione unica per ricreare nel nostro paese una filiera industriale, in un settore in cui abbiamo perso la supremazia produttiva ma non quella tecnologica”, sottolinea Mario Tucci all’Ansa, responsabile Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche dell’Enea. “Oggi abbiamo l’opportunità di rivoluzionare il mercato sviluppando know-how per aumentare le rese e abbattere i costi, creare una filiera competitiva ed attraente e favorire la competitività del sistema produttivo nazionale, anche in assenza di incentivi pubblici”.
Rinnovabili, una sfida aperta
Con una potenza cumulativa di quasi 300 GW, il mercato mondiale del fotovoltaico nel 2016 rappresenta l’1,3% della domanda di elettricità del pianeta con previsioni di crescita al 2020 fino al 4%. Stesso andamento per il fotovoltaico europeo che contribuisce per oltre 100 GWp a quello mondiale. La produzione di energia fotovoltaica continua a crescere anche in Italia (+22% nel 2016) e oggi il nostro Paese con oltre 19 GWp di potenza installati in grado di coprire 8% del fabbisogno energetico nazionale, detiene il record della percentuale di elettricità̀ solare immessa in rete.
“In questa prospettiva – aggiunge Tucci – il settore può dare un forte contributo alla riduzione dei gas serra in linea con gli obiettivi posti dalla COP21 nella lotta ai cambiamenti climatici ed essere determinante anche in considerazione dell’ulteriore obiettivodel 50% di produzione elettrica da rinnovabili al 2030 previsto dal UE per cui la potenza solare dovrà passare dagli attuali 19,3 GW ad un valore compreso tra 25 e 35 GW”.