Home C'era una volta Riccardo Massucci, voce radiofonica dell’operetta

Riccardo Massucci, voce radiofonica dell’operetta

SHARE

Figlio del coreografo Luigi Massucci e della cantante d’operetta Luigia Lelio, Riccardo Massucci nasce il 15 aprile 1879 a Finale Emilia, in provincia di Modena dove i genitori sono impegnati in uno spettacolo della loro tournée.

Il debutto a tre anni

Debutta sulle scene a soli tre anni e nel 1905 ottiene il primo grande successo personale in Argentina, cui segue un’altrettanto fortunata tournée in Spagna. Tra i più popolari interpreti d’operetta italiani d’inizio secolo porta i suoi spettacoli in tutta Italia fino alla fine degli anni Venti, quando viene scritturato dall’EIAR, intenzionata a dedicare il giovedì sera all’operetta. Il suo debutto ai microfoni radiofonici avviene il 25 maggio 1929 quando va in onda “Il paese dei campanelli”, che ha tra i protagonisti anche Nina Artuffo.

L’operetta alla radio

L’appuntamento settimanale della radio con l’operetta continua ininterrotto, se si eccettua un’interruzione nel periodo più aspro della guerra, fino al 1953 e lo vede tra i protagonisti sia come cantante che come responsabile dell’adattamento radiofonico. Nella sua lunga carriera si occupa anche di trasmissioni per ragazzi e di riviste radiofoniche. Nel 1961, all’età di ottantadue anni, realizza la sua ultima regia radiofonica. Muore a Torino il 12 agosto 1968. Tra le molte canzoni interpretate, le più popolari, oltre alle arie d’operetta, si ricordano Tutto va ben madama la marchesa, Signorina come va, Siam nati per soffrir e Si chiama Teresina.

 

Previous articleAlberghi diffusi nel cuore dell’ Umbria
Next articleGérard Badini, un sax di temperamento
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".