E’ stato riabilitato l’uomo di “Neanderthal“, dopo un recente studio pubblicato su Science. Gli scienziati, utilizzando una nuova tecnica di datazione, hanno riferito che molte delle pitture rupestri più famose della Spagna sono migliaia di anni più antiche di quanto si pensasse – antiche abbastanza da pensare che siano state create non dall’ Homo sapiens (il nostro ultimo parente), ma dall’ uomo di Neanderthal, la specie vissuta a lungo in Europa prima dei “nuovi arrivati” dall’Africa (parliamo di 15.000 anni prima circa, ndr) .
Riabilitato l’uomo di Neanderthal
“E’ una scoperta molto importante, per mettere un’altra tessera al puzzle che tende a minimizzare le differenze tra le capacità comportamentali / cognitive e quelle comportamenti / reali dell’era Neanderthal e di quella moderna”, ha detto l’antropologo Erik Trinkaus della Washington University di St. Louis, che ha studiato per decenni l’uomo di Neanderthal, ma non è stato coinvolto nel nuovo studio.
Capire chi dipinse gli stencil a mano, le forme e gli animali in queste famose grotte di Altamira in Spagna, potrebbe far luce su alcuni enigmi dell’ evoluzione umana.
Questo tipo di arte è una forma di pensiero simbolico: le scene sulle pareti raffigurano animali reali ed eventualmente (nel caso di forme) qualcosa di astratto. E’ un indizio importante, poiche’ il pensiero astratto e’ ad un livello cognitivo superiore.
L’arte preistorica una forma di pensiero simbolico
“Siamo interessati a sapere quando le persone sono diventate più simili a noi”, ha detto Eric Delson, paleoantropologo della Lehman College di New York, che ha lodato il nuovo studio come “un pezzo molto bello di lavoro”. Pittura Cave, ha detto, “è un esempio di comportamento simbolico, che ci rende umani”.
Il test di incontri su pitture rupestri dimostra che sono stati dipinti addirittura prima di 41.000 anni fa – e potenzialmente fino a diverse migliaia di anni prima. La ragione di questa imprecisione è che gli scienziati hanno ottenuto il risultato della datazione da uno strato di carbonato di calcio (materiale stalagmite), che si era formato immediatamente sopra la superficie del dipinto, dopo che l’opera d’arte era stata dipinta.
Se le opere d’arte – le immagini delle mani e dei dischi rossi – sono stati dipinti circa 500 anni prima della formazione dello strato di carbonato di calcio, allora potrebbero essere opera sia di un Neanderthal, sia di un Homo sapiens (la nostra specie), perché il primo degli esseri umani Homo sapiens è arrivato nella zona 41.500 anni fa.
Ma se i dipinti sono stati creati prima di tale data, avrebbero quindi dovuto essere opera esclusiva dell’uomo di Neanderthal.
La scoperta è particolarmente importante a causa della sua implicazione per la complessa interazione tra Neanderthal e Homo sapiens.
Significativamente, l’arte nelle grotte non era una tradizione dell’ Homo sapiens prima del loro arrivo in Europa. Non ci sono equivalenti artistici dello stesso periodo nella patria originale dell’ Homo sapiens, l’ Africa.
L’origine dell’arte da riferire all’uomo di Neanderthal
Ciò potrebbe suggerire che questa sia la prima forma di arte rupestre europea emersa a seguito di una sorta di comportamento sociale sviluppato dall’ Homo sapiens in Europa (forse a causa della competizione con gli uomini di Neanderthal) – o, in alternativa, e tra l’altro ancora piu’ controversa da comprendere, che i Neanderthal avessero ‘inventato’ le pitture rupestri e in qualche modo passato la tradizione all’ Homo sapiens.
L’idea che il parente evolutivo umano della famiglia artistica era in origine l’uomo di Neanderthal, piuttosto che il Sapiens, e che l’uomo di Neanderthal ha ‘insegnato’ alla nostra specie l’ amore per l’arte, trasformano certamente le percezioni popolari sulle interazioni tra l’Homo sapiens ( cioe’ noi) ed il suo progenitore.
Ma esistono altre prove che suggeriscono che i Neanderthal erano desiderosi di autoespressione artistica. Anche se in Spagna ‘le mani dipinte e dei dischi rossi sono i primi quadri Neanderthal mai identificati e datati con precisione, oggetti decorati con pigmenti minerali, simili a quelli utilizzati per i dipinti, sono stati trovati su un sito Neanderthal 430 miglia a sud della neo- datata arte rupestre. Altrove in Europa vi è un possibile uso di pigmenti Neanderthal, in Francia centrale – e di un pigmento ocra rossa dalle stesse caratteristiche nei Paesi Bassi.
Le ‘mani dipinte e dei dischi rossi’ sono state fatte da artisti, usando le loro bocche come bombolette spray. Della terra ocra. per la prima volt,a e’ stata mescolata con dei liquidi – presumibilmente acqua.
Per provarlo, l’artista Stone Age ha riempito la sua bocca con la miscela risultante dall’impasto e, soffiando fuori sul muro o sul tetto della grotta, usando di solito la sua mano sinistra come uno stencil, ha riprodotto quasi le stesse immagini.
Il progetto artistico articolato tra spagnoli, portoghesi e inglesi, fino ad oggi, è stato condotto dal Dr. Alistair Pike dell’Università di Bristol e finanziato dal Consiglio Ambiente naturale del Regno Unito di ricerca. I risultati sono pubblicati sull’ultimo numero di Science. I dipinti si trovano nella grotta El Castillo, nei pressi di Santander nel nord della Spagna.
La datazione dello strato naturale di carbonato di calcio, che copre i quadri, è stata effettuata analizzando tracce di elementi di uranio e torio. Misurando il rapporto tra gli isotopi di uranio torio in carbonato di calcio, gli scienziati sono stati in grado di elaborare la sua età e quindi l’età minima del dipinto coperto.
La tecnica ha uno scarto di errore dell’ 1% ed è efficace nel datare materiale antico almeno mezzo milione di anni.
I risultati parlano chiaro, i disegni non sono stati effettuati 25,000 anni fa’, bensi’ almeno tra i 15/20.000 anni prima, e allora si apre un nuovo capitolo tutto nuovo e affascinante da approfondire e studiare.