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Rahsaan Roland Kirk, il polistrumentista che inventò l’ipersoffiato

Il 7 agosto 1936 a Columbus, in Ohio nasce Rahsaan Roland Kirk, un polistrumentista eccezionale capace di lasciare un segno indelebile nella storia del jazz. Tra gli strumenti da lui suonati ci sono flauti, clarinetti, sassofono tenore, manzello, stritch, corno inglese, harmonium e percussioni.

Il fondatore del flauto jazz moderno

Non vedente dalla nascita è considerato insieme a Herbie Mann, il fondatore del flauto jazz moderno. La sua personalissima tecnica al flauto (ipersoffiato, cioè con un vibrato particolare cui si aggiunge la voce umana) ha ispirato molti altri musicisti. È sua anche l’invenzione della cosiddetta “respirazione continua”, per produrre lunghissime frasi melodiche con gli strumenti a fiato. A nove anni inizia a suonare la tromba, ma sconsigliato da un medico passa al sassofono e al clarinetto, con i quali si esibisce dall’età di 12 anni nell’orchestra scolastica. Da quelle prime esperienze passa poi a suonare con gruppi professionistici e, dall’inizio degli anni Cinquanta, con formazioni di nome e con gruppi propri. In quel periodo sperimenta la tecnica di suonare due strumenti alla volta. Più tardi sarebbe passato a tre. Sempre all’inizio degli anni Cinquanta inizia a suonare anche due sassofoni casualmente scoperti in un negozio di musica, il manzello (una specie di contralto con una campana più larga, dalla sonorità del soprano) e lo stritch (un contralto non ricurvo).

Il successo e il destino

La sua prima incisione, ristampata come Early Roots, è del novembre 1956, ma il disco che attira l’attenzione di pubblico e critica viene pubblicato nel luglio del 1960, a Chicago, e provoca subito polemiche per lo spregiudicato polistrumentismo e l’espressionismo del leader. L’anno seguente una permanenza di quattro mesi nel gruppo di Charles Mingus incrementa la sua popolarità. Dal 1962 i critici iniziano a votarlo nella classifica dei i migliori flautisti del momento; al flauto aveva tra l’altro divulgato. Nel 1965 registra l’apprezzatissimo Rip, Rig & Panic, con Jaki Byard, Richard Davis ed Elvin Jones. Nello stesso anno inizia a incidere per la Atlantic (poi Warner Bros.), etichetta con la quale rimanee fino alla morte. Nel 1974 è alla Carnegie Hall come ospite nel concerto di Mingus immortalato dall’album Mingus At Carnegie Hall. Quando sembra che nulla possa fermarlo arriva la zampata del destino. Alla fine del 1975 Rahsaan viene colpito da un ictus circolatorio che lo rende semiparalizzato. Dopo qualche mese riprende faticosamente a suonare smentendo chi lo dava per finito. La sua carica vitale però non è infinita. Muore a Bloomington, nell’Indiana, il 5 dicembre 1977.

 

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