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Radicofani, bandiera arancione per il borgo toscano

Radicofani

Mappato dallo scrittore e reporter di viaggio britannico Charles Dickens, che ha impresso le sue emozioni sul borgo di Radicofani nella sua opera “Pictures of Italy”, dopo essersi imbattuto in una ‘locanda spettrale’ del piccolo e ventoso paesino toscano, Radicofani è davvero un posto fatato. Un luogo fatto per ‘i folletti’, come appunterebbe (e ha appuntato), appunto, Dickens. Comune italiano della Val d’Orcia, Patrimonio Unesco dal 2 luglio 2014, Radicofani dista circa 70 km da Siena e 80 km da Viterbo. Insieme ad altri 28 comuni della regione Toscana, il borgo ha ricevuto la bandiera arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano rivolto alle piccole località dell’entroterra, che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Le Bandiere arancioni, in coerenza con i principi sui cui si fonda il TCI, promuovono la conoscenza di luoghi poco conosciuti ma di grande pregio, stimolando il viaggiatore a visitare questi luoghi preziosi e ad assaporarli con lentezza e, al tempo stesso, cura e rispetto del territorio.

Radicofani, una bomboniera

La città fortificata di Radicofani offre un ventaglio perfettamente equilibrato di arte, cultura e gastronomia. Luogo ricco di storia e bellezze paesaggistiche, il borgo è uno dei luoghi più suggestivi della via Francigena. Oltre al controllo della via Cassia e di tutto il confine tra Lazio, Umbria e Toscana, Radicofani è stata infatti una delle piazzeforti più importanti d’Italia. Oggi il paesino, incastonato ai piedi della rocca e ricco di fontane, conserva tutto il fascino dei piccoli borghi medioevali: le stradine, tutte acciottolate, sono un labirinto di vicoli cadenzati da casette in pietra e botteghe impreziosite da fiori ad ogni passo. Pane, dolci e svariati prodotti tipici, come salumi di produzione locale e carni di prima qualità accolgono turisti e pellegrini approdati qui alla ricerca di pace, natura e, perché no, sperimentazioni culinarie a km 0. Silenzio e quiete dominano tutta la minuta cittadina, mentre l’unico rumore di sottofondo sembra derivare da una moto ape color pastello capitanata da un venditore ambulante che trasporta frutta e verdura fresca a domicilio. Una realtà sempre più abitata da anziani (data la scontata fuga dei più giovani verso le città del Nord alla ricerca di fortuna e occupazione) e che, ad oggi, conta circa 100 casette in vendita. In una piazza che sembra il ritratto scenografico di una fiaba d’altri tempi, chiamata Piazzetta del Teatro, incontriamo una coppia di commercianti simpaticissimi. E’ la bottega “Pane e Campanatico” e, più che un’oasi di leccornie e prodotti enogastronomici locali, dall’esterno sembra la porta d’ingresso di un piccolo vivaio, che ospita variopinti e splendidi gerani. “Qui il turismo è di qualità, chi si addentra in questo borghetto ha una cultura alta ed è in cerca di serenità e fuga” ci racconta Silvana, donna di grande umanità e piglio. Insieme a suo marito Fernando, Silvana gestisce con passione il negozio d’alimentari, una deliziosa bottegna ‘d’una volta’ dove comprare il miglior pecorino della Val D’Orcia, vini locali, tartufo, pane fresco, pici e tante altre prelibatezze toscane, da portare via come presente o assaggiare proprio lì, nel pittoresco retrobottega allestito per piacevoli e inaspettati spuntini.

La Fortezza di Radicofani

Radicofani si caratterizza per la presenza della Rocca, che sovrasta la vallata del fiume Paglia, lungo la quale transitava la via Francigena. La Rocca, costruita durante l’Alto Medioevo, ebbe una notevole importanza militare, oltre a costituire una tappa obbligata per i numerosi viandanti e pellegrini che giungevano da nord. Il luogo resta noto per le imprese del Robin Hood di Toscana, il bandito Ghino di Tacco, che in questi luoghi dimorò alla fine del 200, e che oltre ad essere ricordato da Dante in una delle sue opere fu protagonista di una novella di Boccaccio. Dal 1999 la fortezza è stata riaperta al pubblico e oggi è interamente visitabile, compresi tutti i camminamenti sotterranei e le postazioni di tiro. La fortezza di Radicofani non è comunque la sola attrattiva del luogo: il borgo toscano, sebbene non più protetto dalla cinta muraria, mantiene il’originaria struttura e si conserva quasi intatto nelle sue forme duecentesche. Da non perdere il Palazzo Pretorio, la Chiesa di S. Agata e la Chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo.

Radicofani, ‘Piaceri d’estate’

Se la quiete estrema di Radicofani non fa per voi, vi segnaliamo un periodo dell’anno in cui il piccolo borgo medievale si anima non solo di gente ma anche di un’atmosfera più che in linea con la ‘nostra’ green economy. E’ il primo weekend di luglio: durante questo fine settimana ha luogo la manifestazione “Piaceri d’estate”, una kermesse incentrata tutta sulla valorizzazione del territorio. Tanti gli eventi previsti, da un mercato di prodotti enogastronomici e artigianali locali ad un convegno su tematiche agricole e ambientali, fino all’animazione dell’area della Rocca e ad osservazioni astronomiche ad occhio nudo e con telescopi.

Il ‘Bosco Isabella’, un tempio massonico a cielo aperto

Gli amanti del verde non potranno perdere una visita al Bosco Isabella, straordinario giardino romantico – esoterico ricco di significati iniziatici. Costruito con dovizia di dettagli, a partire dalla fine dell’800, da Odoardo Luchini in onore di sua moglie Isabella Andreucci ( da cui il giardino prende il nome), il Bosco si estende per circa 2,5 ettari e lambisce una parte della strada che costeggia le mura a sud del borgo. Luchini, massone, viaggiatore e grande conoscitore delle scienze botaniche, curò la realizzazione di questo giardino in stile anglo-cinese mettendo a dimora piante locali e altre piante provenienti da varie parti del mondo (come le sequoie, i cedri del Libano o i cedri Deodara). Realizzato in una fusione perfetta di armonia con la natura, senza al contempo lasciare nulla al caso, il Bosco valorizza i resti di una costruzione di probabile origine etrusca e quelli di un fortino senese che monitorava la Via Francigena sottostante. Grotte, installazioni, sentieri, muretti a secco e ponticelli, costruiti con le pietre del postom creano un luogo dalla grande ricchezza di significati ancora attuali. Tra questi, nel centro del giardino, spicca una piramide a base triangolare come elemento dal più evidente significato massonico.

Radicofani, dove soggiornare

Per sonni green consigliamo un soggiorno presso l’Agriturismo Podere Pantano, situato ad appena 4,5km dal centro storico di Radicofani, lungo la celebre e antica Via Francigena. Dall’arredamento rustico, con muri in pietra e soffitti con travi a vista, la struttura (che è anche una fattoria) offre un giardino con piscina all’aperto, attrezzature per barbecue e una vista spettacolare a 360 gradi. Una chicca che da sola vale l’intero viaggio.

Fosso Bianco, terme libere di Bagni San Filippo

Gli amanti della natura troveranno un’oasi di benessere e pace anche alle Terme di San Filippo, meta ideale per una parentesi rilassante e che offre, grazie alle proprietà curative delle sue acque, un valido rimedio contro varie affezioni. Segnaliamo in particolare Fosso Bianco, un torrente immerso nel bosco dove confluiscono diverse sorgenti di acqua calda in un susseguirsi di vasche singolari. Vero monumento naturale, Fosso Bianco permette di ammirare le particolari formazioni calcaree che, per le suggestive forme, si sono aggiudicate diversi nomi curiosi come ‘balena bianca’ o ‘il ghiacciaio’. Consigliamo la visita durante i mesi invernali, quando le basse temperature, unite al calore dell’acqua che fuoriesce ad una temperatura di 52°C., creano atmosfere surreali con nubi di vapore che si sollevano dalle bianchissime rocce calcaree vagando nel suggestivo bosco fino a disperdersi nel verde circostante. Un sogno ad occhi aperti.

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