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“Quintetti in arte”; musica visiva online

Immagine del sito Quintetto d’arte,

Come scritto nel mio precedente articolo del 28 marzo scorso su questo stesso giornale, al quale rimando – https://www.dailygreen.it/guerra-alla-natura-e-totem-animali/ – è stato attivato infine il progetto annunciato per una serie di mostre online, con il valido e competente contributo del prof. Giorgio Di Genova storico dell’arte, che sta selezionando gli artisti da inserire nei vari quintetti. Questa la sua premessa al Progetto secondo le modalità esposte nel sito stesso www.quintettodarte.it dove si troveranno indicazioni per partecipare:

Il prof Giorgio Di Genova
Cemento e spiaggia foto di Valter Sambucini 2019

 Con il protrarsi della semi-clausura e con la percezione del tempo stranamente dilatato, abbiamo l’occasione di riflettere sui valori e i dolori di una situazione di disagio, evidenziata dal malessere psicologico di molti, anche di quelli che non sono ancora malati e forse non lo saranno mai, che resistono chiusi in casa ma aperti sui social, attivando una resilienza che per ora non ha voce. Difficile se non impossibile, da parte dei semplici volenterosi, prestare per il momento opere di soccorso fisico ad altri. La paura corre ancora per le strade e l’ultima provocazione crudele del virus, è stata quella di farci constatare che non sono mai state così pulite e vuote, ad eccezione di animali spaesati, già abituati a convivere con noi nelle città, ma clandestinamente (avendo noi distrutto i loro habitat naturali) che vi si aggirano ora ormai indisturbati, forse per la prima volta pacificati con gli esseri umani, dai tempi mitici dell’Eden.

Se c’è un’Anima del Mondo e noi ne facciamo parte, allora ciò che accade nell’anima esterna accade anche a noi. L’estinzione degli animali, come quella delle piante, è una sofferenza insita nel mondo. Noi siamo parte dell’anima mundi e intimamente soffriamo della sofferenza che vi si sta producendo … (James Hillman)

Se, nel nostro forzato auto isolamento sociale, vogliamo intanto capire meglio come e perché siamo arrivati a questo punto, si può visionare il sito RAI – Il virus è un boomeranghttps://www.raiplay.it/video/2020/03/Indovina-chi-viene-a-cea—Il-virus-e-un-boomerang-7f5b2b93-2b26-4a62-aed8-d312f6461f22.html

Piccolo Re incisione di Placido Scandurra-1974

Qualcosa cambierà si spera, anche perché a parte i crolli economici in taluni settori che cambiano tragicamente molti equilibri, ci siamo accorti finalmente che miliardi di virus ci minacciano a causa dei nostri comportamenti sconsiderati. Distruzione dell’ambiente e cambiamenti climatici prodotti, allevamenti intensivi con massiccio uso di antibiotici ed emorragica perdita di quella biodiversità che garantiva più sani equilibri, causando invece una serie di effetti collaterali su fattori biologici, tra questi il successivo adattamento dei patogeni e la loro maggiore diffusione territoriale. La dimostrazione è che il 75 per cento dei malanni che sono emersi nelle ultime decadi, sono stati zoonosi, ovvero trasmesse dagli animali selvatici all’uomo, passando attraverso animali di allevamento, a cominciare dalla famosa Spagnola.

Noi questi animali (di allevamento e/o selvatici) non li abbiamo mai veramente rispettati, ma li abbiamo solamente antropomorfizzati per designarli partner ideali dell’Antropocene, attori di film, fumetti ed immagini pubblicitarie. Abbiamo invece manipolato, torturato, segregato e mangiato gli animali veri, senza nemmeno preoccuparci se ciò comportava, non dico una sofferenza a loro, ma un pesante squilibrio ambientale e per la nostra salute. Memorabile l’encefalopatia spongiforme bovina detta anche “mucca pazza” o BSE.

Vorrei concludere citando la realizzazione di un Progetto a Torino (dal 2008), tutt’ora operante ed estremamente interessante dal punto di vista del recupero del territorio, ma soprattutto che sottolinea quanto l’arte e gli artisti possono contribuire a cambiare il paradigma di riferimento per interrompere questa assurda guerra alla Natura che ci trova ancora una volta protagonisti.

Il nostro giornale se n’è occupato in varie occasioni, ma si può leggerne ancora l’articolo qui – https://www.dailygreen.it/the-god-trick-who-will-survive/

PAV Parco Arte Vivente panoramica

Si tratta del Progetto PAV, Parco d’Arte Vivente, un’ex area industriale di Torino (dove fino agli anni ’90 sorgeva la Framtek) è stata trasformata nel 2008 in un’area verde riservata ad iniziative legate all’ambiente, alla cultura ed al sociale, per merito ed impegno di alcuni artisti. L’Arte amplifica il suo potere di creare dialogo tra il visitatore, le opere e la Natura, in un spazio concepito per sperimentare nuove forme di sviluppo urbano. Qui si può vedere il Trefle dell’artista Dominique Gonzalez-Foerster, un grande quadrifoglio di siepi scavato all’interno del terreno e circondato da un percorso pedonale.

PAV – Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea – via Giordano Bruno 31 Torino, +39-011-3182235 – www.parcoartevivente.it

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