«Qui non si tratta di un referendum fra i tanti ma di una questione di legittima difesa, è necessario votare e votare Sì». Erri De Luca non ha mezzi termini e sul prossimo referendum esprime tutta la sua contrarietà contro una «politica che vuole distruggere la bellezza»
Il 17 aprile è alle porte e di questo referendum contro le trivellazioni se ne parla poco e male. Cosa ne pensa?
Si prosegue semplicemente a reti unificate la censura contro questa informazione: il 17 aprile si vota per stabilire se siamo cittadini di uno Stato o sudditi di un emiro petrolifero. Di questo si tratta: di asservire il nostro territorio ad un’inutile trivellazione dei fondali, al guasto delle coste per concedere a coloro che lo vorranno di dipingere di nafta il nostro mare.
I fautori del No sostengono, al contrario, che opporsi alle trivellazioni significa opporsi allo sviluppo dell’economia…
Non potrebbero dire altre sciocchezze. Questo sistema è solo a beneficio di pochissimi e a danno della nostra vera economia che è un’economia di cultura e di bellezza. Questo non è un referendum fra i tanti, qui si tratta di una questione di legittima difesa. Del resto è stato voluto da ben sette regioni e non da una associazione ambientalista. Per questo occorre votare e votare Sì.
Dalla Val Di Susa agli ulivi pugliesi. La politica sembra avere come obiettivo “altro” mentre continua lo sfruttamento dissennato del territorio…
La politica svende continuamente questo nostro territorio e a beneficio di pochi approfittatori, di ditte collegate ai partiti, come nel caso della Val di Susa. Fortunatamente in Val di Susa ci si continua ad opporre, e continua anche questa resistenza civile, così come anche oltre frontiera si sta abbandonando l’idea di finanziare quest’opera. Sono stato a Grenoble e ho incontrato il sindaco il quale mi ha detto che il Comune di Grenoble dichiarerà di non volere più finanziare quell’opera. Ovunque si sta mettendo in evidenza l’inopportunità e l’inutilità di questa mostruosità. Solo la politica resta sorda a queste richieste di civiltà.
Mentre in Puglia, fortunatamente, si è smesso almeno di abbattere alberi secolari…
Per fortuna sì. Adesso abbiamo almeno smesso di abbattere, distruggere e sradicare la nostra storia dalla terra pugliese… dalla terra del Salento.