Il 10 dicembre 1966, Jeff Beck, da poco orfano degli Yardbirds, alza il telefono e chiama un semisconosciuto cantante scozzese. Il suo nome è Rod Stewart, anche se negli ambienti è conosciuto come Rod The Mod.
Incredibili talenti
Rod Stewart da pochi mesi fa parte degli Shotgun Express, un gruppo di incredibili talenti formato dal futuro leader dei Camel Peter Bardens, dai futuri Bluesbreakers di John Mayall, nonché dai futuri Fleetwood Mac Mick Fleetwood e Peter Green. A completare la formazione ci sono anche Dave Ambrose e da Beryl Marsden. Gli Shotgun Express dopo un solo singolo, I could feel the whole world turn round, sembrano già arrivati alla frutta. Per questa ragione Jeff Beck lo chiama. Pensa a lui per il ruolo di cantante nel gruppo che sta costituendo. Nella telefonata gli racconta che per la banda, che si chiamerà semplicemente Jeff Beck Group, ha già reclutato l’ex Birds Ron Wood alla chitarra e all’occorrenza al basso, l’ex batterista dei Pretty Things Viv Prince e l’ex bassista degli Shadows Jet Harris. Rod Stewart tergiversa un po’ poi si lascia convincere.
Il Jeff Beck Group
Nasce così la prima formazione del Jeff Beck Group, un ensemble destinato a lasciare più un segno per la sua instabilità che per le tracce su disco. Ben presto, infatti, Prince e Harris se ne andranno e verranno sostituiti dall’ex batterista dei Tridents Ray Cooke e dal bassista Dave Ambrose. Successivamente anche Cooke e Ambrose lasceranno la band determinando il passaggio di Ron Wood al basso, e l’arrivo di ben tre batteristi in successione: prima Rod Colombes, poi Aynsley Dunball e infine Mickey Waller. Nell’estate del 1969, dopo un pugno di dischi, anche Rod Stewart deciderà di cambiare aria. Con lui se andrà anche Ron Wood. Insieme si uniranno agli Small Faces, da poco orfani di Steve Marriott, andatosene per formare gli Humble Pie e dall’unione prenderà il via una nuova fantastica storia, quella dei Faces.