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Progetto ossigeno per il Parco del Treja

parco del treja

Il Parco del Treja, circa 650 ettari tra i comuni di Mazzano Romano (provincia di Roma) e Calcata (provincia di Viterbo), ha lanciato un progetto per il bilanciamento dell’anidride carbonica (CO2) e la valorizzazione dei servizi ecosistemici.

Si tratta, spiega in estrema sintesi il presidente dell’Ente Parco, Gianluca Medici, “di utilizzare la capacità degli alberi di un bosco di immagazzinare la CO2 e, più in generale, di valorizzare le funzioni svolte dall’ambiente (gli ecosistemi) per l’uomo: con la produzione di ossigeno, acqua, biodiversità e poi ancora bellezza del paesaggio, risorse naturali…”.

Un progetto unico per il parco del Treja

Il progetto si basa sulla partecipazione del Parco, di Phoresta Onlus, del comune di Mazzano Romano e dell’Università Agraria di Calcata. Il comune di Mazzano e l’Università Agraria mettono a disposizione diverse decine di ettari dei loro boschi; il Parco realizza il progetto dal punto di vista scientifico e ne garantisce l’attuazione da quello operativo e Phoresta Onlus mette a disposizione le risorse economiche e soprattutto la passione dei propri soci. La condizione è che le aree boscate non siano sottoposte a utilizzazione forestale nell’arco dei prossimi cinque anni.

L’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, valuta positivamente il progetto: “Ogni qualvolta si rende possibile la tutela degli alberi, si compie un atto sostanziale per l’intero ecosistema. La tutela dei boschi è salvaguardia di biodiversità, ovvero di una catena vitale per l’equilibrio della Terra”.

La natura al centro

L’organizzazione Phoresta è una Onlus non-profit, fondata da professionisti italiani al fine di promuovere la gestione e la conservazione sostenibile delle risorse forestali e di progettare attività di tutela e valorizzazione dei servizi ecosistemici. Ha sede a Milano e si basa su un azionariato diffuso per la raccolta di fondi, che poi destina a suoi obiettivi statutari.”In pratica sono persone che mostrano nei fatti una spiccata sensibilità per i temi ambientali e attuano azioni concrete per la loro valorizzazione e salvaguardia”, afferma con soddisfazione il presidente di Phoresta, Carlo Manicardi.

Molto spesso, quando beviamo dal rubinetto di casa, sappiamo a stento che quell’acqua costa circa un millesimo di euro al litro, che paghiamo alla società che la distribuisce. Non ci domandiamo da dove arriva: ovviamente dalle sorgenti, dalla natura! Che non paghiamo, che ci offre dei servizi gratuiti. Sono i servizi ecosistemici; che ci fanno bere e respirare e che forniscono tutti gli elementi di base al benessere delle nostre vite. Tutto deriva da lì, compresi gli oggetti più tecnologici. Su questi temi ancora manca, però, una consapevolezza diffusa, ed è perciò anche questo uno degli obiettivi del progetto che sta per partire: promuovere con i fatti la divulgazione di concetti elementari e assolutamente vitali.

Il territorio del Parco del Treja, ricoperto da boschi per oltre la metà della sua estensione, rappresenta un luogo ideale dove dare vita a un progetto di questo genere.

Roberto Sinibaldi

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