Home C'era una volta Professor Longhair, una leggenda del rhythm and blues

Professor Longhair, una leggenda del rhythm and blues

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Il 30 gennaio 1980 muore a New Orleans, in Louisiana, Professor Longhair uno dei personaggi leggendari del rhythm and blues.

Caraibi, blues e boogie

Il suo vero nome è Henry Roeland Bird e nasce il 18 dicembre 1918, a Bogalusa, in Louisiana. Autodidatta, inizia esibirsi giovanissimo. Il suo eclettismo e l’intenso feeling ritmico ne fanno uno degli esponenti più importanti della musica di New Orleans al di là delle etichette stilistiche. La sua peculiarità è quella di riuscire a combinare i ritmi dei Caraibi con il linguaggio del blues e lo stile pianistico del boogie woogie. A lui si ispirano artisti come Fats Domino e altri.

Il miglior live è postumo

Negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento compone molte canzoni. Le più famose sono Tipitina, Bald head e Go to the Mardi Gras. Dopo un periodo in cui sembra che il suo tempo sia ormai passato, negli anni Sessanta conosce un periodo di nuova popolarità. Tra i suoi album di maggior successo ci sono Rock ‘n’ Roll gumbo, Mardi Gras in New Orleans, Live on the Queen Mary e Crawfish fiesta. Qualche anno dopo la sua morte viene pubblicato l’album The London concert, considerato il suo miglior live.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".