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Primo maggio, 25 anni di Festa del Lavoro

Primo maggio

Buon primo maggio da Dailygreen. La festa del lavoro promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil compie 25 anni ed anche quest’anno in tutt’Italia si celebrerà il lavoro … anche se non c’è. Previsti concerti ovunque, iniziative culturali, musei aperti, street art e non può mancare la musica come per il concertone romano di San Giovanni.

Dalle 15 sullo storico palco sono attesi artisti di peso: dai Bluvertigo a Irene Grandi, i J-Ax, ed ancora: Enzo Avitabile, James Senese e Teresa De Sio, Enrico Ruggeri e Nesli, ed ancora Alex Britti, Paola Turci, la Pfm e tanti tanti altri.

E sarà persino un primo maggio senza alcol a quanto pare. Il prefetto ha imposto il divieto di vendita per le bevande alcoliche almeno a Roma. Insomma sarà un primo maggio sobrio almeno secondo le intenzioni del prefetto.

Ma non ci sarà solo la musica, naturalmente. A Roma saranno almeno dieci i siti statali aperti e resteranno aperte le Terme di Caracalla, il Mausoleo di Cecilia Metella sulla via Appia, il Parco di Gabii sulla via Prenestina, la villa di Livia e Malborghetto sulla via Flaminia e, infine, porte aperte anche per il neonato Antiquarium di Lucrezia Romana nei pressi della via Anagnina.

Non basta perché, a Tor Marancia, sarà la street art a farla da protagonista con un susseguirsi di visite guidate d’eccezione con almeno cinque artisti pronti a passeggiare con i visitatori e a spiegare le loro 18 opere murali. Si tratta di: Gaia, i francesi Lek&Sowat, gli italiani Diamond e Mr. Klevra, entrambi romani, e Jerico, filippino di nascita e romano d’adozione. Arte in strada anche in via Margutta, dove dalle 9 alle 22 si rinnova l’appuntamento con i Cento Pittori, fino al 3 maggio.

E a quanto pare anche il clima sarà sereno con temperature abbastanza miti e previsioni meteo al momento serene.

Ma sicuramente quel che conta è il senso di questa festa che sembra ormai dimenticato, lontano, per lo meno non al centro dell’attenzione dovuta dalle istituzioni. I temi al centro di questa festa del lavoro saranno l’idea di pace, solidarietà, integrazione soprattutto dopo i drammatici fatti di questi ultimi giorni con centinaia di persone morte nel Mediterraneo. Un Mediterraneo che non sia più un cimitero ma un ponte verso l’accoglienza. Anche per questo i tre sindacati celebreranno quest’anno il primo maggio a Pozzallo, la cittadina siciliana in provincia di Ragusa, secondo approdo europeo per gli immigrati dopo Lampedusa.

“Saremo a Pozzallo – si legge nella nota dei sindacati – per non dimenticare le oltre 1600 persone che dall’inizio dell’anno hanno trovato la morte a pochi chilometri dalle nostre coste, e per dire con forza che l’emergenza migranti può essere affrontata solo con politiche europee comuni fondate sui valori di civiltà, umanità e accoglienza e non con programmi sbagliati come Triton.

L’Europa non può più rispondere con colpevole indifferenza, deve farsi protagonista e riempire quel vuoto che spesso è occupato da pericolose forze populiste e razziste. Sempre più spesso sentiamo parlare con troppa disinvoltura di blocchi navali, di missioni di terra, di azioni violente. Noi, invece, pensiamo che sia necessario creare un corridoio umanitario, che sottragga alla criminalità le migliaia di uomini, donne e bambini che fuggono dalla fame e dalla guerra. Per sconfiggere gli schiavisti, lo abbiamo detto più volte, è fondamentale creare un canale d’ingresso legale, aprendo nei paesi di partenza sedi in cui sia possibile chiedere asilo e raggiungere così il vecchio continente in condizioni protette.

Il primo maggio sarà anche l’occasione per ringraziare la guardia costiera, la marina militare, le forze dell’ordine, i pescatori, il personale sanitario, quei sindaci e tutti quei cittadini, che si stanno adoperando per i salvataggi in mare e per alleviare le sofferenze di chi riesce a sbarcare.

Da Pozzallo ricorderemo, inoltre, che favorire l’integrazione significa anche investire nel lavoro e nello sviluppo. Il grande tema al centro di questo primo maggio sarà, infatti, l’occupazione. Parleremo di lavoro nero, sommerso, povero, privato dei fondamentali diritti.

Il nostro impegno e la nostra quotidiana fatica è dare tutele e dignità, la dignità del lavoro, a quel 43% di giovani disoccupati che, soprattutto al sud, rischiano di perdere le loro speranze e i loro anni migliori, cercando senza trovarlo un lavoro su cui costruire la propria vita.

Allo stesso modo i nostri sforzi sono per togliere da uno vero e proprio asservimento quei lavoratori sfruttati, e sono tanti, che nelle nostre campagne, nei paesi ai margini delle città e anche nelle grandi metropoli lavorano in condizioni di sfruttamento, se non di vera e propria schiavitù.

E ancora, il nostro lavoro quotidiano è rivolto alle donne impiegate nelle serre, tra lavoro servile e ricatto sessuale, a quelle più fortunate ma non meno depauperate dai propri diritti costrette a lasciare il proprio lavoro perché incinte o pagate meno solo perché donne”.

Buon primo maggio nel segno dei diritti.

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