Approvata in Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, la Direttiva Europea che intende abolire la plastica monouso con ben 571 voti favorevoli contro 53 contrari. Per Marevivo si tratta di un passo in avanti ma è necessario agire subito. In Italia l’associazione ha sollecitato una proposta di legge al Ministero dell’Ambiente e si augura che ben presto possa essere presentata in Parlamento. Come per cotton fioc e microplastiche nei cosmetici da risciacquo, l’Italia dovrebbe essere pioniere rispetto ad altri Paesi europei.
«Crediamo che questa Direttiva – spiega Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – rappresenti un passo in avanti per la lotta alla marine litter. Finalmente ci si è posti il problema dei filtri per sigarette che contengono plastica. Marevivo è stata la prima associazione a lanciare l’allarme nel 2009 con la sua campagna “Ma il mare non vale un cicca?” con la quale, in otto edizioni, è riuscita a risparmiare al mare oltre 20 milioni di cicche».
«Ci ha sorpreso – continua Rosalba Giugni – che alcuni eurodeputati abbiano contestato “l’eccessiva fretta e le mancate valutazioni sull’impatto economico della proposta di direttiva, soprattutto per gli effetti che avrà sulle imprese italiane di settore”. L’Italia dovrebbe puntare ad essere leader nella ricerca di materiali innovativi e biodegradabili al 100% e non della plastica monouso, un prodotto che inquina i nostri mari. Bisogna adattarsi al cambiamento perché un’economia sostenibile garantirà crescita economica e posti di lavoro, i cosiddetti green jobs, senza danneggiare le nostre risorse naturali. Secondo la Commissione Europea, inoltre, con questa direttiva saranno risparmiati 22 miliardi di euro di danni ambientali entro il 2030».
«Siamo abituati a rimandare, a prendere precauzioni a lungo termine, ma è necessario agire subito. Dieci anni fa – conclude Rosalba Giugni – nessuno avrebbe mai potuto immaginare di vedere oggi gli effetti dei cambiamenti climatici, eppure gli eventi di questi giorni dimostrano che si stanno già verificando fenomeni meteorologici estremi. Se avessimo agito in tempo, prendendo accordi più vincolanti, e a breve termine, oggi saremmo stati in grado di prevenire i disastri. Allo stesso modo, rimandare le azioni utili a ridurre l’inquinamento non aiuterà il Pianeta. La società civile si sta già mobilitando a dimostrazione che i singoli avvertono di più questa emergenza. Tantissimi comuni, università e uffici pubblici hanno deciso di abolire la plastica usa e getta. Contiamo su di loro ma continueremo a fare pressione al nostro Governo per ottenere sin da subito una legge che metta al bando il monouso».