In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano, nelle rispettive sedi museali, con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso, la figura del poeta, regista, scrittore e artista. L’iniziativa fa parte del programma PPP100-Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali. L’intestazione del catalogo a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili è costituita da questa significativa frase:
“Bisogna trovare un nuovo modo di essere tolleranti, un nuovo modo di essere illuministi, un nuovo modo di essere progressisti, un nuovo modo di essere liberi. È il problema centrale della nostra vita” – Pier Paolo Pasolini, Volgar’eloquio, Lecce, 21 ottobre 1975
Tre le sedi coinvolte in questa importante rassegna con significative differenze di programma, mentre la scelta del titolo, “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO” si ispira alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo del sottoproletariato, arcaico e religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese.
La rassegna “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO”, concepita e curata collettivamente da Michele Di Monte, Giulia Ferracci, Giuseppe Garrera, Flaminia Gennari Santori, Hou Hanru, Cesare Pietroiusti, Bartolomeo Pietromarchi, Clara Tosi Pamphili, intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e ancora esercita sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo.
La mostra al Palazzo delle Esposizioni, dal 19 ottobre 2022 al 26 febbraio 2023, “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico”, a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili e Olivier Saillard (co-curatore per la sezione dedicata ai costumi) – parte dall’assunto che mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola. La figura di Pasolini è stata vissuta attraverso una fisicità che attraversa il mondo, splendore e tragedia di amore estremo per la vita e per la realtà, in una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi e dei volti, prima ancora che delle menti, alle convenzioni ed alle normalizzazioni omologanti, impegnate già allora ad annullare le caratteristiche dei singoli e le diverse, sorprendenti e incontrollate forme dell’eros.
Questa sezione presenta esclusivamente materiali originali, per sottolineare la “corporeità” degli oggetti: fotografie vintage, giornali dell’epoca, prime edizioni di libri, riviste sulle quali per la prima volta comparvero interviste, articoli, interventi, e poi costumi, dattiloscritti, ciclostilati, oltre a filmati, dischi, nastri. Nel caso dell’immagine fotografica, la fisicità della stampa evidenzia contenuti che hanno a che fare con la tecnica e con la storia e con i modi in cui tutto ciò si stratifica, nel tempo, sul supporto fisico cartaceo. Presenti anche gli articoli in riviste e quotidiani dell’epoca, esposti nella emozionante integrità della loro prima apparizione e “incarnazione” nel mondo.
In questa indagine, insieme ai giornali e alle riviste, il libro come oggetto si fa potente incarnazione della parola e assume forse la parte più importante del corpus pasoliniano: si parte dal sogno adolescenziale, di stampare il proprio libretto di poesie (a proprie spese, artigianale, ingenuo, meraviglioso) fino alle grandi pubblicazioni, alle raccolte che segnano il sopraggiungere della notorietà. Per Pasolini la passione di stampare libri è legata al desiderio di diffondere pensieri, visioni e tormenti, in un dialogo continuo con le persone, con il pubblico, con la gente; un dialogo fatto, fra il 1960 e il 1975, di rubriche, interviste, interventi continui su giornali e settimanali.
Le rubriche settimanali su «Vie Nuove» (“Dialoghi con Pasolini”) e su «Tempo» (prima “Il caos” e poi “Letture”) fino alla collaborazione con il «Corriere della sera», tracciano con evidenza un Pasolini “corsaro” da sempre: tutta la sua produzione giornalistica ha la valenza di uno straordinario Zibaldone di pensieri e di lotta. La diversità prende corpo insieme alla sacralità del femminile, delle negritudini, del Sud visto come orizzonte di alterità e salvezza. È la forza selvaggia o lo struggimento per le lingue non addomesticate, per i dialetti e le parlate, per la progressiva scomparsa, causata dall’omologazione televisiva, delle voci e dei canti del popolo; per i vestimenti scomparsi dalla terra e per la centralità della povertà come dimensione umana reale di fronte all’irrealtà alienata del consumismo.
L’esposizione è articolata in sette sezioni tematiche scandite all’interno delle sale del piano nobile del Palazzo delle Esposizioni, attraverso un’accurata selezione di oltre 700 pezzi, che andranno a comporre un ritratto inedito del grande intellettuale italiano. Al centro del percorso espositivo lo spazio circolare della Rotonda che sarà trasformato in una grande sala-lettura in cui saranno presenti numerose edizioni di libri su e di Pier Paolo Pasolini liberamente fruibili dal pubblico.
SEZIONI MOSTRA:
VOLTO – Nei film di Pasolini compare per l’ultima volta il volto dell’uomo, prima del tramonto definitivo di facce e visi, immolati alle esigenze dello spettacolo e all’imposizione degli stereotipi di una società̀ in cui l’unica ansia è presentarsi e farsi vedere sani e salvi: modello borghese, di consumo e igiene e benessere, non ammette opposizioni.
DILEGGIO – Pasolini e il suo corpo come offesa al genere maschile e sgomento per l’identità sessuale di una comunità. Gli innumerevoli procedimenti giudiziari che per 25 anni hanno fatto di Pasolini un ostaggio della magistratura sono stati accompagnati da una quotidiana operazione di dileggio e derisione, su giornali, riviste, cinegiornali, volantini.
FEMMINILE – La donna come appartenente a una “razza sacra” che assume su di sé il dolore dei millenni, fatto di esclusione e pregiudizio, irrisione e demonizzazione. La madre Susanna, Giovanna Bemporad, Laura Betti, Anna Magnani, Silvana Mangano, Maria Callas. Per Pasolini il femminile è una possibilità di libertà.
ABITI – Così come l’oggetto-libro si fa incarnazione della parola, l’abito, il costume per l’attore, è lo strumento potente di narrazione fra storia e corpo, fra la parola e la costruzione della sua rappresentazione. I costumi dei film di Pasolini realizzati da Danilo Donati sono in mostra come si trovano nei magazzini che li conservano, come testi da consultare e non da indossare, come opere dell’archivio di un museo dedicato al suo cinema. Questa sezione è co-curata da Olivier Saillard.
VOCI – Prima di essere portatrice di un linguaggio e dei suoi significati, la voce è un’espressione del corpo. La perdita più grave è l’omologazione della lingua e della musica; una forma di controllo del potere sui corpi, fino all’imposizione commerciale della musica “leggera”. In questa sezione incisioni discografiche di canti popolari, dei canti dei lavoratori, dei canti dialettali, dei canti rivoluzionari e di protesta, registrati e raccolti negli anni ’60 e ’70, attestano un patrimonio immenso che si è inabissato.
In mostra ‘Canzonette’, un vinile realizzato espressamente da Bomba Dischi, in collaborazione con GUCCI, sponsor del progetto, con Ariete, Franco126, CLAVDIO, Giorgio Poi, POP X & Giacomo Laser che rendono un omaggio alla musica scritta e amata da Pasolini.
PARTITELLA – «Chi ha detto – si chiede Pasolini – che il Trullo è una borgata abbandonata? / Le grida della quieta partitella, la muta primavera, / non è questa la vera Italia, fuori dalle tenebre?» Una intera sala sarà dedicata a questa partitella, con le foto di Pasolini giocatore, e tutta la “squadra” – da Moravia ai Bertolucci, da Dacia Maraini a Ungaretti, da Fabio Mauri a Laura Betti, da Roberto Longhi a Ingeborg Bachmann – sognata.
ROMA – Il modello urbanistico di Pasolini è popolare: il suo centro è la strada, i suoni, le urla e la puzza, tutto ciò che la borghesia odia: essa non tollera più né la pressione della folla né il contatto con il popolo: tutta gente da igienizzare con i detersivi e da “ripulire” attraverso l’emancipazione economica. Abitare Sodoma significa abitare fuori dalla città e dalla legge del padre, non integrarsi nel modello piccolo borghese della famiglia e della procreazione.
FOTO 5 – Totò e Ninetto Davoli in Uccellacci e uccellini, 1966. Fotografia di Divo Cavicchioli – Ph. Divo Cavicchioli © Centro Cinema Città di Cesena
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA – Come tradizione, ogni progetto espositivo del Palazzo delle Esposizioni viene arricchito da una grande rassegna cinematografica: Pasolini prossimo nostro, curata da Azienda Speciale Palaexpo e dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, propone dal 20 ottobre all’8 dicembre proiezioni a ingresso libero fino a esaurimento posti presso la Sala Cinema.
Le altre sedi – Oltre al corpo poetico Palazzo delle Esposizioni 19 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023 – Il corpo veggente. Palazzo Barberini Gallerie Nazionali di Arte Antica, 28 ottobre 2022 – 12 febbraio 2023 che esplora il ruolo determinante dell’ispirazione della tradizione artistica nel cinema e nell’immaginario figurativo pasoliniano, dai Primitivi al Barocco, dall’arcaismo ieratico dei pittori giotteschi al realismo sovversivo di Caravaggio. Infine Il corpo politico. MAXXI, 16 novembre 2022 – 12 marzo 2023, dove la chiave di lettura dell’opera pasoliniana è restituita attraverso le voci di 18 artisti contemporanei, le cui opere evocano l’impegno politico dell’autore e l’analisi dei contenuti sociali ispirati dalle sue opere. L’esposizione è concepita come un macrotesto che include un dialogo serrato tra le opere degli artisti e gli oltre 200 documenti – tra foto e i testi – legati all’ultima fase della carriera di Pasolini, in particolare il 1975.
Per tutta la durata del progetto è previsto un ricco programma di eventi e performance coordinati tra le tre sedi e che prevedono il coinvolgimento delle Accademie straniere a Roma, dell’Archivio Luce / Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia e di numerose altre università, organizzazioni, istituzioni, volti a sviluppare i temi affrontati nel percorso espositivo e più in generale ad alimentare un nuovo dibattito sulla figura e sul ruolo di Pasolini nel XXI secolo.
I tre volumi che accompagnano le mostre nelle sedi di Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Barberini e MAXXI sono stati realizzati da 5 Continents Editions, e saranno presenti in tutte le librerie italiane e internazionali oltre che nei bookshop museali.
PRIMO MERCOLEDÌ DEL MESE Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura). Presentando il biglietto di Palazzo Barberini e del MAXXI: ingresso ridotto al Palazzo delle Esposizioni. Presentando il biglietto del Palazzo delle Esposizioni: ingresso ridotto a Palazzo Barberini e al MAXXI.
Informazioni e prenotazioni di visite guidate per le scuole e per singoli, promozione università per studenti, ricercatori, dottorandi degli atenei romani (sia pubblici che privati) su www.palazzoesposizioni.it –