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Pia Beck, la pianista che lottò per i diritti civili

Il 18 settembre 1925 nasce a L’Aia, nei Paesi Bassi, la cantante e pianista Pia Beck, registrata all’anagrafe con il nome di Pieternella Beck

Una famiglia di musicisti

La sua è una famiglia di musicisti nella quale ogni componente suona uno strumento. Fin da bambina il pianoforte diventa il suo giocattolo preferito si può dire che lo impari a suonare praticamente da autodidatta. Nel mese di maggio del 1945 viene scritturata come pianista e cantante nella prestigiosa formazione del Miller Sextet, con cui si esibisce in Belgio, Germania e Svezia nonché nelle Indie orientali olandesi. Nel 1949 forma un proprio trio e la sua prima composizione, Pia’s Boogie, diventa un successo planetario. Con il suo gruppo va in tournée in tutto il mondo. Nel 1952 visita per la prima volta gli Stati Uniti, dove si esibisce almeno una volta ogni anno fino al 1964. Viene anche nominata cittadina onoraria di New Orleans e Atlanta.

La lotta per i diritti

Pia Beck è una delle prime artiste a dichiarare apertamente la propria omosessualità e a lottare per i diritti di tutte le persone omosessuali. Il 18 settembre 2003, nel giorno del suo settantottesimo compleanno suona ancora una volta per il grande pubblico con un concerto a Hilversum. Muore il 26 novembre 2009 per arresto cardiaco sei mesi dopo la scomparsa della sua compagna di vita Marga Samsonowski. Oscar Peterson l’ha definita la migliore pianista jazz del mondo degli anni Cinquanta. Il suo trio è stato votato il miglior gruppo olandese in vari referendum dello stesso decennio. Come pianista è stata profondamente influenzata da Erroll Garner.

 

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