Home C'era una volta Phil Upchurch, tra jazz e blues

Phil Upchurch, tra jazz e blues

SHARE

Il 19 luglio 1941 nasce a Chicago, nell’Illinois, il chitarrista e compositore jazz e blues Phil Upchurch.

Gli inizi nel rhythm and blues

Introdotto alla musica dal padre pianista, Phil Upchurch inizia a suonare la chitarra a tredici anni sotto la sua guida. Dopo aver speso qualche anno insieme a un gruppo di rhythm and blues all’inizio degli anni Sessanta decide di dedicarsi soprattutto all’attività di musicista di studio. Ha cosi la possibilità di suonare e incidere con Stan Getz, Ramsey Lewis, Woody Herman, Groove Holmes, B.B. King e Dizzy Gillespie. Dopo un breve soggiorno in Germania, dove suona in trio, torna negli Stati Uniti e si esibisce accanto a Richard Evans, Grover Washington e Cannonball Adderley.

Segni importanti

All’inizio degli anni Settanta è di nuovo con Ramsey Lewis, quindi suona con Quincy Jones in California e in Giappone nel 1972. Nella seconda metà degli anni Settanta forma con Tennyson Stephens un proprio quintetto, con il quale registra vari brani. Curioso sperimentatore di generi oscilla tra jazz e blues per tutta la sua carriera lasciando segni importanti in proprio e con altri protagonisti della scena musicale quali il già citato Quincy Jones e George Benson.

 

Previous articleQuadrotti delicati di ricotta
Next articleFlan di zucchine e pomodori al formaggio
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".