Home C'era una volta Peter Rasmussen, Sweet Pete

Peter Rasmussen, Sweet Pete

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Il 16 dicembre 1906 nasce a Hørsholm, in Danimarca, il trombonista e direttore d’orchestra Peter Rasmussen.

Un soprannome per la dolcezza

Divenuto professionista nel 1922 è considerato uno dei primi musicisti jazz danesi la cui fama è andata oltre il confine del proprio paese allargandosi all’Europa e agli Stati Uniti. Dal 1923 al 1926 fa parte dell’orchestra di Valdemar Eibergs e dal 1926 al 1929 in quella di Kai Ewans. Nel 1929 entra a far parte della formazione tedesca diretta da Bernhard Ette con la quale effettua anche delle tournée in Europa e negli Stati Uniti. È in quell’orchestra, con cui resta a lungo, che diviene famoso per lo stile “dolce” nel suo modo di suonare il trombone che gli vale il soprannome di “Sweet Pete”.

Tra ballo e jazz

Tra il 1932 e il 1936 si esibisce con i migliori musicisti danesi nell’orchestra di Erik Tuxen e dal 1936 al 1943, in quella swing di Kai Ewans. Nel 1943 Svend Asmussen lascia il suo quintetto e Rasmussen ne diviene il direttore, trasformandolo in un settetto nel 1945. Dal 1950 dirige le maggiori orchestre da ballo della Danimarca pur non rinunciando a effettuare numerose incisioni di jazz con varie formazioni a suo nome. Muore il 27 settembre 1992.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".